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Genova Ottocento, quando Nietzsche scoprì la 'Carmen' di Bizet

Genova Ottocento, quando Nietzsche scoprì la 'Carmen' di Bizet

Lettera a Koselitz, 'i francesi meglio dei tedeschi'

GENOVA, 13 aprile 2025, 14:01

Redazione ANSA

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Dal 1880 al 1884 il Teatro Carlo Felice, il principale palcoscenico genovese, restò chiuso per una complessa vertenza che contrappose i palchettisti al Comune.
    In quelle quattro stagioni furono pertanto particolarmente attivi i palcoscenici storicamente rivali del Carlo Felice, ovvero il Politeama Genovese e il Paganini. E proprio a quel periodo risalgono due prime cittadine di assoluto rilievo.
    Il 15 giugno 1880 il Genovese ospitò "Lohengrin", prima apparizione genovese di Wagner, opera attesa e discussa in un ambiente nel quale si erano già creati i partiti opposti dei wagneriani e degli antiwagneriani. Il 26 novembre 1881 il Paganini (palcoscenico allora ubicato in via Caffaro) mise invece in scena, "Carmen" di Bizet diretta da Giuseppe Bossola e con Celestina Galli-Mariè nel ruolo della protagonista. Fu un grande successo. Fra il pubblico c'era Friedrich Nietzsche, il celebre filosofo tedesco che era arrivato, non per la prima volta, a Genova, agli inizi del mese. Il 6 novembre 1881 aveva scritto a Peter Gast, pseudonimo di Heinrich Koselitz: "Qui a Genova, sono così ricco, così fiero, così principe Doria e non desidero nulla…. Sono stato a teatro… e ho assistito alla Semiramide di Rossini e a Romeo e Giulietta (ovvero Capuleti e Montecchi) di Bellini (quattro volte). In questo mese qui fa molto bello, la sera sto seduto in un vigneto con il mare le colline, e le ville sotto di me, faccio un bagno in mare nella mia grotta dell'aurora…" La rappresentazione di "Carmen" fu per Nietzsche una autentica rivelazione. Come è noto il filosofo era stato un wagneriano convinto, totalmente affascinato dalla personalità artistica, ma anche umana, del grande musicista. Ma se ne era poi gradualmente allontanato per trasformarsi in un critico quanto mai severo e implacabile dello stile e della poetica wagneriana. L'incontro con l'opera di Bizet si rivelò per lui fondamentale: vide in "Carmen" il modello dell'opera mediterranea in funzione antiwagneriana. Nietzsche parlò di quella esperienza in diverse lettere inviate a Gast: "Urrà! Amico! - si legge nella lettera del 28 novembre 1881 - Ancora una volta ho conosciuto qualcosa di bello: un'opera di Georges Bizet (chi è mai costui?) Carmen. Si fa ascoltare come una novella di Merimée, spiritosa, vigorosa, qua e là commovente. Un vero talento francese dell'opera-comique, per nulla disorientato da Wagner: un vero scolaro di Hector Berlioz, cosa che io aveva ritenuto impossibile. A quel che pare i francesi in quanto a musica drammatica sono su una migliore strada dei tedeschi.
    Hanno su questi la supremazia in un punto essenziale; in loro la passione non è tirata per i capelli (come in Wagner)".
   

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