Ha ritirato la denuncia Fabiano Mura, il sindacalista della Fillea Cgil che martedì aveva raccontato alla polizia di aver subito un'aggressione di matrice fascista mentre si recava a parlare con alcuni lavoratori di un cantiere. L'auto che lo seguiva, gli sputi, il saluto romano e poi il colpo al costato e pugni. L'aggressione era stata resa nota con un comunicato della Cgil e aveva provocato sdegno e condanna bipartisan, un presidio in piazza con centinaia di persone e un incontro in Prefettura a Genova.
Il sindacalista era stato refertato al pronto soccorso con 5 giorni di prognosi. Dalle indagini, avviate subito dalla Digos proprio per l'allarme sociale che aveva suscitato l'episodio sono però emerse incongruenze tra il suo racconto e quanto mostrerebbe la videosorveglianza nelle zone e negli orari indicati dall'uomo. Inoltre, non ci sarebbero riscontri sulla presenza di volantini o adesivi sui referendum per il lavoro e la cittadinanza che lui ha raccontato di aver attaccato all'auto e che, sempre in base alla denuncia, sarebbero stati il movente dell'aggressione. Infine, il sindacalista non avrebbe fornito alla polizia informazioni chiare per identificare gli operai che quella mattina doveva incontrare.
"Stamattina il sindacalista ha ritirato la denuncia per la troppa pressione emotiva" che questa vicenda gli ha provocato ma conferma i fatti, fa sapere un comunicato del sindacato degli edili della Cgil che tuttavia chiede che le indagini vadano avanti. Ed è quello che probabilmente avverrà anche perché il reato è perseguibile d'ufficio e la Procura sembra intenzionata a voler fare piena luce su una vicenda potenzialmente gravissima ma che presenta punti oscuri che Mura, nonostante il ritiro della denuncia, sarà probabilmente chiamato a spiegare.
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