L'ex amministratore delegato di
Aspi Giovanni Castellucci - condannato in via definitiva per la
strage sull'autostrada Acqualonga dove nel luglio del 2023 un
bus precipitò da un viadotto all'altezza di Monteforte Irpino,
in provincia di Avellino, provocando la morte di 40 persone -
scrive su un quotidiano "un'intera pagina di assoluzione del suo
operato, come un agnello immolato proprio nel giorno di Pasqua".
Lo afferma la presidente del comitato delle vittime del Ponte
Moranti in riferimento ad una lettera di Castellucci ai
familiari e da questi inviata al Sole 24 ore.
"Pur comprendendo e rispettando la tristezza dei familiari
per un loro caro che si trova rinchiuso in carcere per una
condanna in via definitiva, non possiamo esimerci da un'attenta
valutazione di quanto sta accadendo oggi - dice Possetti -
L'unica riflessione che ci sentiamo di fare è che quando si
accetta un ruolo di responsabilità come quelli di vertice ci
sono molti oneri, come gestire l'azienda cercando di farla
funzionare economicamente, coordinare e controllare il
personale, soddisfare gli azionisti, ma tutto questo cercando di
operare con il criterio del buon padre di famiglia. Questi oneri
in cambio di denaro e potere". Castellucci, prosegue, "nel
processo per il Ponte Morandi ha reso dichiarazioni spontanee,
molto diverse dal dovere rispondere a un interrogatorio. E
ancora una volta questa è la dimostrazione di potere di una
persona che ha retto le sorti di una società come Aspi per molti
anni, un potere che ha permesso che le sue dichiarazioni fossero
scritte su un giornale a tutta pagina. Chissà se la stessa
possibilità potrebbe essere concessa a un condannato meno
blasonato".
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