Due maghi, un ospedale e una ventina di giovani pazienti tra i 14 e i 24 anni: Edoardo, Adelina, Stefano, Camilla sono entrati all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e hanno scoperto che non è solo un luogo per curarsi, ma anche per raccontarsi.
E' questo l'obiettivo del 'Progetto Giovani' nato nel 2011 con il contributo dell'Associazione Garavaglia e che ogni anno coinvolge i ragazzi in iniziative artistiche e culturali.
Si chiama 'Come per magia' il loro ultimo lavoro, un video che racconta le lezioni che il mago Tittix e Raul Cremona hanno tenuto ai pazienti della pediatria oncologica dell'Int. Ma non è stato solo un corso di magia: ritrovarsi, confrontarsi, ridere e giocare fa parte del racconto della loro vita in cui il durante e il dopo la malattia non sono mai uguali al prima. "Solo poco tempo fa ho capito cos'è la magia. Per caso mi sono ritrovata a passare molto tempo in un luogo che pensavo fosse il mio più grande incubo. Quel luogo è diventato la mia ancora di salvezza", spiega Marta alla fine del video.
C'è infatti nelle parole dei ragazzi che hanno presentato il progetto nell'aula magna dell'ospedale soprattutto la necessità di capire e di essere capiti, oltre che la naturale aspirazione a voler vivere la loro adolescenza, nonostante a un certo punto non sia stata più uguale a quella dei loro coetanei. "Loro sono meravigliosi, sono molto orgoglioso di questo gruppo e noi non abbiamo fatto altro che ascoltarli - racconta il dottor Andrea Ferrari, ideatore e responsabile del Progetto Giovani - Loro hanno bisogno di raccontarsi, abbiamo giusto capito questo e gli abbiamo dato uno strumento. Raccontarsi serve a loro per capire meglio cosa gli sta succedendo e riuscire a trovare le forze interiori per trovare delle risposte". Per affrontare una malattia che per pazienti come loro, non più bambini ma non certo adulti, arriva in un momento ancora più complicato.
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