"Se vuoi fare informazione, lo fai
alla luce del sole e rispettando le regole. Se invece combatti
una battaglia politica nei confronti di uno che ti ha battuto
alle elezioni, e non lo fai con i dovuti metodi, allora mi fai
venire in mente le Brigate Rosse". In un video sui social il
sindaco di Como Alessandro Rapinese, eletto da pochi mesi con
una lista civica, si scaglia contro una pagina Facebook - 'Rapi
Governo' - che lo ha preso di mira per criticare, con satira e
ironia pungente, la sua amministrazione.
Anche le Brigate Rosse, ricorda Rapinese, "avevano un
progetto politico, quello di sovvertire il potere costituito, e
non lo facevano fornendo nomi e cognomi. Io temo che dietro
quella pagina ci siano politici che sono stati espulsi dal
Comune dagli elettori e scrivono senza assumersi la
responsabilità di quello che dicono. Invito questi esponenti
segreti, incappucciati tipo Ku Klux Klan, i gestori di questa
pagina, a venire in municipio. Forse siete frustrati, ma non
cadete nella tentazione di comportarvi come le Br e di
perseguire i vostri scopi in segreto".
"La pagina ha le stesse impostazioni di quella di Rapinese,
nemmeno nella sua sono visibili gli admin, che Facebook tiene
anonimi per definizione - è la replica dei gestori della pagina
'Rapi Governo' - Non infrange nessuna regola, altrimenti
verrebbe chiusa. Non sa, Rapinese, che ci sono pagine con
milioni di utenti che sono 'anonime'? Da Abolizione del
suffragio universale, a Kotiomkin, passando per Spinoza.it,
lette da milioni di utenti a cui interessa cosa e non chi. Ma a
Rapinese interessa soltanto il chi", si legge nella pagina, che
ricorda come il sindaco "sia solito eliminare dalla sua pagina i
commenti moderatamente di critica e ne banna gli utenti".
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