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Il mestiere del reporter a San Vittore, foto di guerra in mostra

Il mestiere del reporter a San Vittore, foto di guerra in mostra

Inaugura il 15/5, Micalizzi racconta il suo lavoro ai carcerati

MILANO, 06 maggio 2023, 12:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il mestiere del fotoreporter entra nel carcere di San Vittore di Milano con una 'lecture' ai detenuti e una mostra del fotografo Gabriele Micalizzi, da 15 anni in prima linea per raccontare con le sue immagini i conflitti di tutto il mondo.
    Inaugurerà lunedì prossimo 15 maggio. nella casa di reclusione milanese la rassegna fotografica "Guerra oggi: conflitti, cambiamenti e narrazione proposta dai media" preceduta dalla presentazione di Micalizzi ai carcerati.
    "Racconterò loro - ha spiegato - il mio lavoro ai tempi odierni, di come ho cominciato una quindicina di anni fa, le mie esperienze nelle zone calde e come il mondo della comunicazione e il modo in cui si fanno le foto e si veicolano al pubblico, sono cambiati: tutto è molto più veloce e tecnologico". Per il fotoreporter gran parte dell'"informazione corre sui social: hanno un ruolo predominante e poi - ha aggiunto, esprimendo una opinione personale - le persone leggono meno e guardano di più: il giornalismo si è sviluppato più con le immagini che con le parole. E noi con le immagini offriamo una testimonianza reale di quel che accade".
    Cosi in uno dei corridoi del carcere di San Vittore e nella rotonda, ossia lo spazio circolare da cui si diramano i sei raggi, troverà spazio una carrellata di fotografie che partono dalle rivoluzioni arabe e dalla guerra civile in Libia, per arrivare al Donbass, passando dai conflitti arabo-palestinese a quelli targati Isis fino al dramma in Afghanistan. La mostra coordinata da Federica Berlucchi e sponsorizzata dall'Azienda Agricola Fratelli Berlucchi e da Leica, vuole anche offrire "uno spunto - ha concluso Micalizzi - ai detenuti per riflettere sulla loro situazione per trarre insegnamenti. In guerra, nell'estrema difficoltà, ho scoperto molta umanità. In genere le persone in situazioni disperate, di dolore, si danno una mano e scatta una forte solidarietà".
   

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