"Io mi auguro che si torni a fare opere che parlano di oggi. Spero che dopo l'opera sulla Carrà, ne arrivino sulla Montessori, su Mina. Abbiamo bisogno di nuovi miti: uomini, donne, bambini e trans': Francesco Micheli in questi giorni è molto indaffarato nelle prove di 'Raffa in the Sky' mastodontica opera lirica dedicata alla showgirl più famosa d'Italia che debutterà al teatro Donizetti di Bergamo il 29 settembre.
Opera "piuttosto folle e colossale" con una Raffaella creatura divina che da Arcadia scende sulla terra volando con indosso una tuta da palombaro, che ricorda il film Barbarella. E poi si trova ad aiutare una famiglia ad affrontare i cambiamenti del dopoguerra, il nuovo rapporto uomo donna, il tema dell'orientamento sessuale. Temi quindi di ieri e di oggi.
È stato Micheli, direttore artistico del festival Donizetti, ad avere l'idea per l'anno di Bergamo Brescia capitale della cultura di presentare una nuova opera dedicata alla Carrà.
"Soffro sempre di più la rigida compartimentazione sociale e fra generi artistici" e e la Carrà è un segnale per mescolare i pubblici", per far dialogare "passato e presente".
"Ci manca Raffaella e la libertà d'espressione, che nella televisione degli anni '70 era chiara ed oggi meno. C'è un moralismo di ritorno. Viviamo con paura da vent'anni, dal 2001, e una delle prime conseguenze è l'aumento della mancanza di libertà d'espressione. La serenità ilare e intelligente della Carrà aiuta a vincere le paure" ha aggiunto.
Sergio Japino non sarà a Bergamo per vedere lo spettacolo che considera una idea "folle e affascinante". Convinto che "sarebbe molto piaciuta a Raffaella" il regista e coreografo, a lungo suo compagno di vita e di lavoro, sarà negli stessi giorni nelle Filippine ma ha assicurato che lo vedrà una volta tornato in Italia su Raiplay. La Rai infatti riprenderà la prima di Raffa in the Sky che sarà trasmessa in diretta differita su Rai5.
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