Il film documentario di Samuele Rossi
"Dino Meneghin, Storia di una leggenda" che porta sullo schermo
la vita di una delle più grandi icone dello sport italiano, sarà
proiettato all'interno di un evento speciale a ingresso
gratuito, con prenotazione obbligatoria, lunedì 20 novembre alle
ore 18.30 al Farnese di Roma. Alla proiezione saranno presenti
anche il presidente del Coni Giovanni Malagò e quello della Fip
Gianni Petrucci.
"Conosco Dino Meneghin da quando, giovane segretario generale,
a fine anni Settanta, approdai in federazione - racconta
Petrucci -. Confesso che ero intimorito dalla sua fama e invece,
insieme al grande giocatore, scoprii subito la sua capacità di
mettere a proprio agio gli interlocutori. Grande campione,
meravigliosa persona, conosciuta in tutto il mondo. È importante
che ci sia un docu-film a testimoniare cosa abbia rappresentato
per tutti noi e per la pallacanestro italiana".
La proiezione rientra nel tour cinematografico che il film
documentario sta svolgendo e ha cominciato il suo percorso con
un tutto esaurito a Varese, città di quella Ignis di cui
Meneghin è stato, con Bob Morse e Manuel Raga, un simbolo
vivente. Prodotto da Solaria Film (Emanuele Nespeca) e
Echivisivi (Giuseppe Cassaro e Samuele Rossi) in collaborazione
con Rai Documentari, il film racconta l'atleta inarrivabile, ma
anche l'uomo dotato di una simpatia naturale e immediata. E
l'icona nazionale unico tra i giocatori italiani ad essere
inserito nella Hall of Fame del Basket mondiale. "Un rimpianto?
- commenta Meneghin nel film - Non aver giocato in Nba. Lo farò
nella prossima vita". Il film ripercorre la carriera di Meneghin
dall'infanzia fino a quello che viene ritenuto il suo apice
sportivo: la mitica finale di Coppa dei campioni nella quale la
Tracer Milano salì sul tetto d'Europa dopo 21 anni. Ma
soprattutto questo lavoro cerca di dare risposta ad alcuni
interrogativi. Cosa fa di un atleta un'icona del suo sport? Cosa
ha reso Meneghin il più grande di tutti? Al racconto in prima
persona di Super Dino si alternano le interviste ai familiari
(tra i quali il figlio Andrea, contro il quale Dino ha avuto la
soddisfazione di giocare in una sfida tra Varese e Trieste) e a
personaggi del basket.
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