"E' questa la differenza che evidenzia la libertà del centrodestra. Contrariamente alla sinistra, sempre inginocchiata di fronte a quello che stabiliscono i partiti, noi abbiamo anche la possibilità di essere autonomi nel momento in cui si ritiene che un provvedimento erroneamente approvato incida sui diritti sanciti dalla legge a favore dei nostri cittadini". Si è espresso così stamani a margine di un evento a Milano il governatore Attilio Fontana, intervenendo sul ricorso della Regione Lombardia contro il governo sul payback e la retroattività del decreto del Ministero della Salute dello scorso febbraio.
Sul tema è intervenuto anche l'assessore al Welfare Guido Bertolaso. Con la retroattività del decreto payback "ci vogliono togliere altri 130 milioni di euro in modo assolutamente scorretto e mi pare che fosse giusto che la Regione Lombardia facesse ricorso nei confronti di questa iniquità" ha detto.
"La Regione Lombardia lo ha detto in tutti modi ai colleghi delle altre Regioni e al governo che noi avremmo accettato una riduzione della quota parte destinata alla Lombardia a partire dall'anno 2025 cioè dall'anno in corso. Loro - ha aggiunto - vogliono applicare una norma retroattiva cioè vogliono applicarla dall'anno passato. Non mi risulta che nella Costituzione italiana sia previsto di adottare provvedimenti retroattivi. È una questione di principio che noi abbiamo voluto mettere sul tavolo e che intendiamo rispettare". Infine "ricordo che, siccome si dice che la Lombardia ha tanti soldi e quindi la sanità in Lombardia funziona perché ci sono un sacco di soldi, questa è un'altra leggenda metropolitana completamente sbagliata. Guardando ai dati della distribuzione pro capite del fondo sanitario nazionale, Regione per Regione, vedete che a fronte di una quota media di 2146 euro, la Regione Lombardia prende 2129 quindi ogni lombardo prende 16,99 euro in meno rispetto a quella che è la quota media nazionale" ha concluso Bertolaso.
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