Tre mesi dopo la guerriglia tra i
tifosi di Cremonese e Brescia, la Questura di Cremona ha
concluso la prima fase dell'attività investigativa sugli scontri
e il bilancio è di 24 denunciati e 14 Daspo. I tafferugli erano
scoppiati prima del derby di serie B dello scorso 29 dicembre.
Primo contatto in piazza Libertà, dove un gruppo di ultras
bresciani aveva raggiunto un bar punto di ritrovo dei supporter
locali: sassate e colluttazioni erano state contenute dalle
forze dell'ordine.
Ore dopo, al termine della partita, nelle vie vicine allo
stadio il secondo episodio: un gruppo di tifosi bresciani aveva
provato a forzare il cordone di sicurezza per affrontare la
tifoseria cremonese e solo l'intervento risolutivo del Reparto
Mobile con i lacrimogeni aveva impedito lo scontro. Ora, passati
al setaccio i filmati registrati direttamente dagli agenti e i
video delle telecamere, la Digos di Cremona e quella di Brescia,
con il supporto della Polizia Scientifica e delle unità
specializzate in ordine pubblico, hanno ricostruito l'intera
dinamica dei disordini e hanno identificato diverse persone
coinvolte. In 24 sono stati denunciati per violenza e resistenza
a pubblico ufficiale, danneggiamento e possesso di oggetti atti
ad offendere. E a seguito della trasmissione degli atti da parte
della Digos, la Divisione Anticrimine della Questura di Cremona
ha emesso Daspo per complessivi 32 anni di divieto di accesso
agli stadi.
Nel corso dell'inchiesta è emersa la presenza, tra i
partecipanti agli scontri, di due cittadini francesi noti per la
loro appartenenza alla frangia più radicale della tifoseria
dell'Olympique Marsiglia e da tempo legati al tifo organizzato
cremonese. L'identificazione di uno dei due ha richiesto
un'attività investigativa transfrontaliera, condotta in
collaborazione con la Polizia francese tramite il Centro di
cooperazione di Polizia italo-francese di Ventimiglia.
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