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Temi caldi
In collaborazione con Università Statale Informa - Università degli Studi di Milano
Istituire strade scolastiche, cioè
pedonali durante gli orari di ingresso e uscita, intorno alle
scuole farebbe diminuire l'inquinamento fino al 20%. Lo rivela
uno studio dell'Università degli Studi di Milano e del
Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario del Lazio
diffuso in occasione Streets for kids, l'iniziativa organizzata
da Clean Cities che sensibilizza sull'utilizzo di questo tipo di
strade nelle città.
Sono stati analizzati i dati sulla concentrazione di biossido
di azoto, inquinante pericoloso per la salute, raccolti a Milano
e a Roma durante la campagna "NO2, No Grazie!" di Cittadini per
l'aria nel 2023: con l'istituzione di 'strade scolastiche' si
otterrebbe un miglioramento della qualità dell'aria medio
mensile del 6% con picchi fino al 20% per alcune scuole. A
Milano, la concentrazione media di NO2 durante la campagna era
di 45,6 microgrammi per metro cubo e intorno alle scuole di 44,4
microgrammi per metro cubo: applicando gli interventi di
riduzione del traffico indicati nello studio ci sarebbero dei
decrementi medi mensili tra 0,8 e 2,7 microgrammi per metro
cubo, con punte fino a 11.
Anche a Roma la concentrazione media di NO2 era molto alta,
di 38,6 microgrammi per metro cubo, con una media simile (38,7
μg/mü) intorno alle scuole. Applicando gli interventi previsti
si vedrebbero riduzioni medie comprese tra 0,7 e 1,9 microgrammi
per metro cubo, con punte fino a 16.
"A partire dalle misure osservate abbiamo sviluppato modelli
di intelligenza artificiale: il traffico emerge come la
principale variabile responsabile delle concentrazioni di NO₂",
ha osservato Federica Nobile, statistico del Dipartimento di
Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio.
"Il messaggio resta chiaro: interventi locali di riduzione
del traffico migliorano la qualità dell'aria, con potenziali
benefici soprattutto per i più vulnerabili, bambini in primis",
conclude Luca Boniardi, ricercatore dell'Università degli Studi
di Milano e coautore dello studio.
In collaborazione con Università Statale Informa - Università degli Studi di Milano
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