''Allo stato attuale non risulta ancora perfezionato il processo di acquisizione da parte di Cementir Italia, per il tramite della controllata Cem 15, del ramo di azienda di Sacci spa, costituito dalle attività di produzione cementi e calcestruzzi preconfezionati, in quanto tuttora soggetto all'avveramento di condizioni''. Lo precisa in una Cementir Italia, commentando le notizie sulla procedura di mobilità posta in essere dalla Sacci spa, nei confronti dei lavoratori del cementificio di Castelraimondo, e, così si legge, ''sulla presunta avvenuta cessione del ramo d'azienda cemento e calcestruzzo della Sacci spa alla Cem 15''. ''La procedura di mobilità, così come quella di Cigs che l'ha preceduta - prosegue Cementir - sono attività programmate da tempo, avviate e poste in essere autonomamente dalla Sacci spa''
.Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno indetto per domani alle 11, davanti alla sede della Regione Marche, un presidio dei lavoratori del cementificio Sacci di Castelraimondo (Macerata), contro il licenziamento di tutti i dipendenti. ''A distanza di qualche giorno dalla cessione del cementificio Sacci alla nuova società Cem 15, controllata dalla Cementir del gruppo Caltagirone - affermano i sindacati - è stata avviata la procedura di messa in mobilità ed il licenziamento di tutti i 71 lavoratori''. ''E' una corsa contro il tempo per evitare la definitiva chiusura dello stabilimento di Castelraimondo - sostengono Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil -. Il 19 luglio incontreremo anche l'assessore al Lavoro Loretta Bravi per evitare la perdita di ulteriori posti di lavoro in una zona già provata dalla crisi del settore delle costruzioni''. I sindacati hanno richiesto anche l'attivazione di un tavolo nazionale al ministero dello Sviluppo economico.
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