Flash mob davanti alla Prefettura
di Ancona promosso dal sindacato giornalisti marchigiani (Sigim)
e dell'Ordine dei giornalisti delle Marche, contro ogni bavaglio
all'informazione: "No all'emendamento Costa in discussione al
Senato".
"Il dovere dei giornalisti e il diritto dei cittadini a una
corretta informazione, libera da ogni ingiustificato bavaglio, è
essenziale per una professione riconosciuta fondamentale per la
democrazia": è il concetto espresso poi, durante un incontro in
Prefettura con il vice Capo di gabinetto Paolo Gigli, da una
delegazione di giornalisti composta dal segretario regionale del
Sigim Piergiorgio Severini, dal segretario aggiunto Gianluca
Murgia, dal vicesegretario Fnsi, Matteo
Naccari, dal Presidente dell'Ordine dei giornalisti Marche
Franco Elisei e dal
segretario Stefano Fabrizi.
La rappresentanza che ha preso parte al flash mob davanti al
Palazzo del
Governo insieme a un'attiva presenza delle testate marchigiane,
ha ribadito la
propria posizione "contro i ripetuti tentativi in atto, tendenti
a rendere sempre più
complicato il lavoro di chi fa informazione e picconando
contemporaneamente
l'art.
21 della Costituzione".
"L'ultimo ostacolo in ordine di
tempo - ricordano Sigim e Odg - è il cosiddetto emendamento
Costa alla legge di delegazione europea, che modica l'articolo
114 del Codice di Procedura Penale, vietando la pubblicazione
delle ordinanze cautelari, integrali o per estratto, fino al
termine dell'udienza preliminare. Il provvedimento si aggiunge -
ricordano - alla riforma Cartabia sulla presunzione di
innocenza, alla proposta di legge Balboni sulla diffamazione
(che prevede ammende smisurate) e alla stretta del Ministro
Nordio sulle intercettazioni. Proposte che incidono su cosa si
pubblica e non su come, assumendo sempre più la forma di un
bavaglio simile alla censura".
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