"Se non ci fossero i Consorzi di
Bonifica in Italia oggi, bisognerebbe inventarli". Sono state
queste le parole che Renato Brunetta ha rivolto a tutti i
Consorzi di Bonifica presenti, il 14 gennaio scorso, alla firma
dell'accordo interistituzionale fra Cnel e Anbi. Presenti anche
i vertici del Consorzio di Bonifica delle Marche che è
responsabile della manutenzione ordinaria del reticolo
idrografico minore in ambito extraurbano. Solo nel 2024, gli
interventi di manutenzione ordinaria sono stati 421 per un costo
totale di 2.400.000 euro a fronte di un totale di contributi
effettivamente versati di 3.450.000 euro.
Per il futuro sono in partenza a febbraio i lavori di
manutenzione propedeutica dei fossi di San Sebastiano,
Cannetacci e Liscia a Falconara, ne seguirà l'ampliamento della
sezione idraulica per un investimento complessivo di 3.9 milioni
di euro, finanziato dalla Regione Marche, affidato al Consorzio
di Bonifica, e che dovrebbe - anche grazie alle due casse di
espansione presenti - contribuire a salvaguardare la città dalle
future alluvioni. "È nel nostro Dna prenderci cura del
territorio, programmare, progettare e realizzare, in un'ottica
di sicurezza idrogeologica.
A livello regionale ci auguriamo che si segua la logica
adottata da molte altre regioni italiane dove la manutenzione
del reticolo idrografico è intesa come attività a beneficio
universale nella quale investire in maniera collettiva e
solidale", le parole di Michele Maiani, presidente del Consorzio
di Bonifica. "Ascoltare le istanze che ci arrivano dal
territorio, intercettare le adeguate risorse finanziarie
pubbliche e dare risposte concrete, innovative, votate alla
sostenibilità ambientale e alla salvaguardia idrogeologica", ha
concluso Francesca Gironi, presidente dell'assemblea del
Consorzio e dell'Anbi Marche.
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