"L'industria marchigiana ha chiuso
il quarto trimestre 2024 con una moderata flessione
dell'attività produttiva (-0,8%) rispetto allo stesso periodo
del 2023" E "prosegue il rallentamento avviato dalla fine del
2022, con un calo che però si rivela più contenuto rispetto ai
semestri precedenti, lasciando sperare in un progressivo
miglioramento e in un'inversione di tendenza per la manifattura
marchigiana". Questi in sintesi i risultati dell'indagine
congiunturale trimestrale elaborata dal Centro studi
Confindustria Marche: "permangono incertezza ed instabilità, sia
per via degli scenari geopolitici internazionali che per le
nuove misure economiche al varo da parte degli Stati Uniti
d'America".
"Complessivamente, la maggior parte dei settori fa rilevare
una situazione stazionaria o in lieve miglioramento, - rilevano
gli industriali - fatta eccezione per il comparto moda, che fa
segnare un andamento negativo".
Tra gli imprenditori marchigiani intervistati "prevale
comunque la cautela: crescono dal 25 al 28% quelli che rilevano
un aumento della produzione, mentre rimangono sostanzialmente
invariati, al 47%, quelli che dichiarano un calo rispetto ai
trimestri precedenti".
"L'attività commerciale dell'industria marchigiana - osserva
Confindustria Marche - ha indicato nel finale di 2024 dei
segnali di ripresa sia sul mercato interno che estero, ma rimane
la flessione per il comparto moda, per la gomma e plastica,
mentre sono in modesto recupero la meccanica e il settore del
legno e mobile. Conferma il trend positivo l'industria
alimentare. Il calzaturiero segna il cedimento più evidente, con
un -16,3% sul quarto trimestre dell'anno precedente.
Secondo gli imprenditori intervistati si percepisce un
miglioramento delle prospettive di ripresa per il settore
manifatturiero nell'arco del 2025".
"Il 2024 si è chiuso con un ulteriore trimestre in flessione
- commenta il presidente di Confindustria Marche, Roberto
Cardinali - Si conferma il momento critico di alcuni settori, su
tutti il calzaturiero, mentre altri comparti fanno registrare un
andamento moderatamente incoraggiante, in particolare
l'alimentare. Anche in uno scenario complesso, rimane
fondamentale sostenere le imprese che investono e innovano.
Rileviamo con favore le misure per lo sviluppo economico
presentate in questi giorni dalla Regione Marche, che vanno
nella direzione che avevamo richiesto: i 12 milioni per nuovi
bandi e in particolare gli oltre 25 milioni di euro stanziati
per lo scorrimento delle graduatorie di quelli che avevano
riscosso particolare interesse, come ricerca e sviluppo e
innovazione. L'industria rimane il principale motore
dell'economia regionale: se cresce, cresce tutto l'ecosistema
economico e ne beneficiano le filiere".
"Mi auguro che le istituzioni mettano sempre di più lo
sviluppo dell'industria al centro dell'agenda politica. -
conclude Cardinali - Serve il coraggio di concentrare
maggiormente le risorse su progetti consistenti, in grado di
determinare un rafforzamento dell'economia e dell'occupazione".
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