"Cibo e salute sono
indissolubilmente legati. Il nostro obiettivo è promuovere una
visione basata sulle indicazioni di scienziati e tecnici, senza
cadere in allarmismi o demonizzazioni": è quanto ha detto
all'ANSA Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food,
intervenendo sul dibattito del forum internazionale InLife in
corso ad Ascoli Piceno, legato alle abitudini alimentari e alla
sicurezza dei prodotti tipici italiani.Uno dei temi più discussi
riguarda il vino, spesso al centro di controversie sul consumo
di alcol. "È evidente che bere alcol non fa bene alla salute, ma
non possiamo ignorare il valore culturale, economico e sociale
del vino", ha sottolineato Varazi.
"Trovarsi di fronte a una contrapposizione tra cibo e salute
è un errore - ha aggiunto - La convivialità, che è un elemento
fondante della dieta mediterranea, non può essere trascurata. Il
consumo consapevole e moderato deve essere il principio guida,
senza atteggiamenti proibizionisti". Sul fronte della sicurezza
alimentare, il vicepresidente di Slow Food ha affrontato anche
il tema del latte crudo e dei formaggi che ne derivano,
recentemente al centro di polemiche per alcuni casi di
infezioni. "È giusto prestare attenzione ai rischi, ma non
bisogna criminalizzare un'intera filiera - ha detto Varazi -
Anche frutta e ortaggi possono trasmettere batteri, ma nessuno
li mette sotto accusa". "Piuttosto - ha detto ancora - è
fondamentale fornire informazioni corrette: il latte crudo e i
formaggi da esso derivati non sono indicati per bambini, donne
in gravidanza e persone fragili, ma rappresentano una risorsa
economica per decine di comunità locali". Secondo Varazi, la
difesa di questi prodotti è anche una questione sociale. "In
Italia abbiamo 80 Dop casearie e centinaia di comunità montane
che vivono grazie alla produzione di formaggi al latte crudo -
ha sottolineato - Penalizzarli significherebbe accelerare lo
spopolamento delle aree interne e perdere un pezzo fondamentale
della nostra identità". Infine, un richiamo alla dieta
mediterranea, riconosciuta come patrimonio immateriale
dell'Unesco: "Non è solo un insieme di alimenti, ma un modello
di vita basato sulla qualità dei prodotti, sulla sostenibilità e
sulla socialità. È su questi valori che dobbiamo puntare per il
futuro", ha concluso Varazi.
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