Ricorso al Tar delle Marche per
fermare il progetto di ricostruzione di ponte Garibaldi a
Senigallia (Ancona) abbattuto dopo l'alluvione 2022. Lo hanno
presentato Italia Nostra - sezione di Senigallia e le
associazioni cittadine Gruppo Società Ambiente, Confluenze,
Archeoclub d'Italia - sezione di Senigallia e Amici della foce
del fiume Cesano.
Lo avevano promesso in occasione del consiglio grande, un
consiglio comunale aperto alla partecipazione delle associazioni
e realtà collettive senigalliesi tenutosi lo scorso 5 febbraio,
e ora è divenuto atto concreto. Con quest'atto le associazioni
ambientaliste e di tutela dei beni storici e culturali di
Senigallia chiedono l'annullamento, previa sospensione, del
decreto emesso da Stefano Babini, vicecommissario delegato per
gli eventi meteorologici del settembre 2022 n. 7 del 27 gennaio
2025, contenente l'approvazione del progetto di fattibilità
tecnico economica/definitivo del nuovo ponte Garibaldi. Un
progetto definito "sbagliato, inutile per la sicurezza dalle
alluvioni e che comprometterà il sistema della viabilità e la
bellezza monumentale della quinta scenica dei portici Ercolani"
fanno sapere i ricorrenti.
A sostenere l'opposizione al progetto - presentato da Anas e
approvato in conferenza dei servizi - ci sono anche le quasi
10mila firme raccolte in pochi mesi: praticamente un quarto di
città è contrario al progetto che prevede un impalcato in
acciaio a campata unica di circa 40 metri con arco superiore. In
base alle norme che obbligano al rispetto del franco idraulico,
la struttura verrà posizionata a oltre due metri dal piano
stradale, risultando così molto alta e, secondo i ricorrenti,
decisamente impattante a livello urbanistico, viario e
architettonico.
Tra le motivazioni del ricorso c'è anche l'interpretazione
che la struttura commissariale avrebbe dato del parere della
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti delle Marche:
quest'ultima avrebbe suggerito, data l'importanza del contesto
urbano in cui dovrà collocarsi la nuova prevista opera
infrastrutturale, di proporre soluzioni alternative che finora
non sono però arrivate.
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