La Cattedrale
ex Fim di Porto Sant'Elpidio (Fermo) rappresenta una sorgente
primaria di contaminazione. Questo hanno evidenziato i risultati
dei campionamenti effettuati sulla struttura che hanno
confermato rilevamenti di inquinamento da metalli e che le prove
di sabbiatura, previste dal progetto di bonifica, non sono
possibili visto lo stato di degrado strutturale dell'edificio.
L'argomento è stato al centro della Conferenza dei servizi a cui
hanno partecipato rappresentanti del Comune, della Regione
Marche, della Provincia di Fermo, di Arpam, Azienda sanitaria
territoriale di Fermo, Soprintendenza archeologia belle arti e
paesaggio delle province di Macerata-Fermo-Ascoli Piceno, Fim,
Ecoelpiense, referenti di Legambiente ed altre associazioni
interessate. Si è decido di affidare ad un pool di esperti
dell'Università degli studi di Bologna il compito di redigere un
nuovo parere sulla possibilità o meno di recuperare la
Cattedrale ex Fim. La Cattedrale è sorgente primaria di
inquinamento e come tale va trattata, la sabbiatura non è
fattibile", il commento del sindaco Massimiliano Ciarpella.
L'utilità di affidare una nuova consulenza serve ad avere
risposta ad un quesito chiaro e ad approfondire in particolare
il tema della possibilità o no di un restauro. La Cattedrale va
messa in sicurezza in modo permanente oppure neutralizzata, non
ci sono altre vie. Chiederemo quindi a questo pool di esperti
quali siano le tecniche, se esistono, in grado di garantire la
definitiva messa in sicurezza della Cattedrale, che tuteli
l'ambiente e la salute e sia compatibile con il vincolo e
l'utilizzo dell'area", conclude Ciarpella, ricordando che lo
studio potrà essere effettuato e completato in tre mesi,
"trascorsi i quali riconvocheremo la Conferenza dei servizi per
un'azione risolutiva: restauro o demolizione".
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