"Sono viva per miracolo. Ma soprattutto perché ho incontrato medici di valore e un presidio sanitario nell'entroterra che ha permesso di intervenire bene e in fretta". A raccontare la sua storia è Clara Buscalferri, 69 anni di Caldarola, ex responsabile dell'Ufficio turismo di piazza della Libertà a Macerata, oggi in pensione. Il 21 dicembre 2024, un forte dolore alla spalla che la porta a contattare il medico di base. Quest'ultimo la invita a recarsi immediatamente al Pronto soccorso di Camerino (Macerata). Constatata la gravità, probabile dissezione aortica, i medici la trasferiscono, con eliambulanza, all'ospedale Torrette di Ancona. "Mentre eravamo in volo - racconta - ricordo che un operatore ha aperto la tendina dell'elicottero e mi ha fatto notare che ci trovavamo sopra la Basilica di Loreto.
Quando siamo arrivati, grazie alla precisione dei medici dell'ospedale di Camerino che avevano passato le consegne ai colleghi di Torrette, la sala operatoria era già pronta ed è iniziato un intervento durato oltre dodici ore. Il lavoro del dottor Carlo Zingaro e della sua equipe è stato eccellente".
Così, dopo la battaglia di diversi giorni in Rianimazione, la degenza in Cardiochirurgia e la riabilitazione al Santo Stefano di Porto Potenza Picena, oggi Clara è a casa. Viva. "Non so se sarei qui se non fossi andata all'ospedale di Camerino. Vorrei che la mia esperienza servisse a far riflettere sull'importanza di mantenere aperti e funzionanti gli ospedali dell'entroterra.
Nessuno è cittadino di Serie B e anche chi vive in montagna ha il diritto di salvarsi", conclude, appellandosi alla buona politica affinché facciano il possibile per mantenere aperti i presidi ospedalieri.
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