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25 Aprile, Ancona celebra l'80mo anniversario della Liberazione

25 Aprile, Ancona celebra l'80mo anniversario della Liberazione

Deposizione corone e corteo con 'Bella ciao' e contestazioni

ANCONA, 25 aprile 2025, 14:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La pioggia non ha impedito oggi ad Ancona la celebrazione ufficiale, organizzata dalla Marina Militare, dell'80mo anniversario della Liberazione. Al Monumento ai Caduti al Passetto dalle massime autorità militari, istituzionali e politiche sono state deposte le corone d'alloro: della Regione, presente il presidente Francesco Acquaroli;, dell'Anpi, presente la segretaria provinciale e regionale, Nicia Pagani; della Prefettura con il Prefetto Maurizio Valiante; del Comune di Ancona, con il sindaco Daniele Silvetti e della Marina Militare con l'Ammiraglio di Squadra Antonio Natale. Silenziato l'Inno ed esclusa la banda per il lutto nazionale deciso per la morte del Pontefice. "Una ricorrenza significativa - ha detto Acquaroli - che ci impone la responsabilità, soprattutto in un contesto difficile come quello che viviamo, di far prevalere sempre i valori fondanti della nostra Costituzione e trasmetterli alle nuove generazioni, non dandoli mai per scontato".
    Dopo la breve celebrazione un corteo di cittadini ha percorso Viale della Vittoria al canto di 'Bella Ciao' e arrivato in piazza Cavour dove un gruppo di persone, presenti alcuni consiglieri comunali dell'opposizione, hanno contestato il sindaco Daniele Silvetti. Molte le bandiere palestinesi e gli slogan "fuori i fascisti dalla piazza" e per la pace a Gaza.
    Contestazione alla quale ha tentato di porre fine la segretaria dell'Anpi. "Democrazia è anche ascolto - ha detto Pagani - le proteste dopo". Silvetti dal palco ha dal canto suo attaccato le scelte del governo per le celabrazioni del 25 Aprile: "un grave errore aver limitato l'espressione di questa manifestazione, i sindaci lasciati soli", Poi dal palco gli appelli per la pace, per Gaza e per la giustizia sociale.
    Qualche momento di tensione si è registrata a Jesi alcuni esponenti dei centri sociali, con striscioni contro decreto sicurezza e contro il riarmo "Resistere alla guerra. No Rearm Europe".
   

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