Era il 7 ottobre del 1943,
esattamente 80 anni fa, quando il campo di Servigliano (Fermo)
veniva destinato a struttura per l'internamento degli ebrei.
L'ha ricordato il presidente della "Casa della Memoria",
Giordano Viozzi, aprendo la cerimonia per l'inaugurazione
dell'opera scultorea sulla Shoah, punto di partenza di un
progetto più complessivo, denominato "Sion", fatto proprio
dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale nell'ambito
delle iniziative messe in cantiere per promuovere la memoria.
Nel messaggio inviato dal presidente del Consiglio regionale
Dino Latini, un appello rivolto soprattutto alle nuove
generazioni affinché siano "affamate di conoscenza e guardino
alla storia con attenzione e spirito critico". Proprio sulla
storia si è soffermato il sindaco di Servigliano, Marco Rotoni,
riproponendo in senso metaforico l'immagine del treno che
attraversava la cittadina, volendolo inserire, però, in una
sorta di "gioco di ruolo dove la sua funzione deve essere
quella di raccogliere costantemente nuovi contenuti per
raggiungere non luoghi oscuri come quelli del passato, ma una
comunità dove regni la condivisione e la pace". Tre gli assi
portanti del progetto "Sion" che si snoderà fino alla prossima
primavera. Il monolite in ardesia ha la caratteristica dell'
"inclusività", essendo destinato a prendere vita, secondo le
intenzioni dell'artista Massimo Vitangeli, attraverso il
contributo di chi vorrà affidare alle 77 cavità della struttura
pensieri e riflessioni impressi su semplici foglietti di carta.
Destinatari soprattutto i ragazzi che in questo modo
contribuiranno alla creazione di un "Museo generazionale" da
concretizzare entro la prossima primavera. Infine, la stampa di
un volume dove verrà documentato l'intero progetto con
contributi storici, artistici e didattici e che troverà
ospitalità nella collana dei "Quaderni del Consiglio regionale
delle Marche".
Durante la cerimonia ulteriori contributi sono arrivati dal
direttore scientifico della "Casa della Memoria", Paolo Giunta
La Spada, e dal referente per la Federazione delle Associazioni
Amicizia Italia-Israele, Gennaro Avano. All'artista Massimo
Vitangeli il compito di illustrare l'opera scultorea,
soprattutto sul fronte della dinamicità che ad essa vuol essere
affidata per arrivare alla realizzazione del "Museo
generazionale", la cui inaugurazione dovrebbe tenersi il 5
maggio del prossimo anno. Una data simbolica, perché in questo
giorno, nel 1944, i restanti 31 prigionieri ebrei presenti nel
campo di Servigliano furono deportati ad Auschwitz. Proprio la
progettualità del "Museo generazionale" è stata particolarmente
apprezzata dal Presidente della "Fondazione Marche Cultura",
Andrea Agostini, che nel suo intervento ne ha evidenziato il
significato garantendo il sostegno della stessa Fondazione per
la sua messa in essere.
Presenti anche la Presidente della Commissione regionale pari
opportunità, Maria Lina Vitturini e l'attrice Paola Giorgi, più
volte protagonista di opere teatrali sulla Shoah. Alla
manifestazione hanno partecipato gli studenti degli istituti
scolastici "Vecchiotti" di Servigliano, "Preziotti-Licini" di
Fermo e dell'Accademia di Belle arti di Macerata in
rappresentanza degli studenti marchigiani. I primi ad affidare i
loro pensieri alle 77 cavità della scultura.
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