La sanità con le sue lunghe liste
di attesa, le infrastrutture "con un aeroporto che perderà i
voli di continuità territoriale", una crescita economica "tra le
più basse di Italia", un piano casa "inesistente", povertà in
crescita nelle Marche e gli sfollati del terremoto di Ancona del
9 novembre dello scorso anno "ancora senza risposte". Sono le
falle elencate dal gruppo assembleare del Partito Democratico
per la giunta del governatore Francesco Acquaroli. Un bilancio
del 2023 come "un anno di fallimenti, uguali ai due precedenti"
secondo i dem.
Il capogruppo Maurizio Mangialardi ha definito l'attuale
giunta "un disastro" con un presidente "nervoso e stizzato che
ha lasciato l'aula senza nemmeno salutare". Secondo il
capogruppo, la salute rischia "di non essere più un diritto
fondamentale e universale ma un privilegio per pochi" con un
sistema sanitario regionale che nega "nega prestazioni a malati
oncologici, a bambini cardiopatici, con i pronto soccorso che
esplodono".
A rincarare la dose sul tema il consigliere Romano Carancini,
vicepresidente della Commissione Salute, polemico sulla nomina
del sottosegretario Aldo Salvi "per commissariare di fatto
l'assessore Saltamartini". Bocciato il passaggio delle aree
vaste ad aziende sanitarie territoriali, che doveva far
funzionare meglio il Cup, ma che "sono mesi che non dà risposte,
abbiamo le liste d'attesa tra le peggiori in Italia". La
segretaria Pd Marche Chantal Bomprezzi ha puntato il dito
sull'esecutivo Acquaroli, "che non si rapporta più con il
territorio".
Per Fabrizio Cesetti, "il diritto alla salute sancito dalla
Costituzione non è più garantito, il piano socio sanitario non
stanzia le risorse necessarie".
La vice presidente del gruppo Pd Anna Casini ha sottolineato
l'inutilità della legge urbanistica perché "inapplicabile e
dannosa, Province e Comuni hanno chiesto chiarimenti perché non
riescono ad applicarla". Una Regione che "fa finta di niente
anche per gli esodati del superbonus" ha insistito. E in tema di
sanità, secondo la consigliera Micaela Vitri, "la giunta
Acquaroli non e riuscita ad uilizzare nemmeno la metà dei fondi
disponibili per la riduzione delle liste di attesa". Nelle
Marche le donne attenderebbero fino a 251 giorni per una
mammografia bilaterale. Il consigliere Antonio Mariovincenzo ha
chiarito che aumentano gli occupati "ma con contratti precari,
mal retribuiti e di breve periodo". L'industria manifatturiera
regionale "chiude il terzo trimestre con atività produttiva e
commerciale in calo". Marche all'ultimo posto in Italia per
imprese giovanili.
Per le infrastrutture è stata la consigliera Manuela Bora a
sottolineare che "il servizio aereo su Milano, Roma e Napoli non
è economicamente sostenibile, fallito l'obiettivo di far uscire
le Marche dall'isolamento".
Il gruppo ha fatto un elenco di "13 promesse disattese" dove
rientrano, oltre l'abbattimento delle liste di attesa, anche "il
contrasto alla denatalità, la formazione per creare occupazione,
la cultura e l'ambiente".
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