È stata sottoscritta l'intesa tra
la Regione Marche e le organizzazioni sindacali della medicina
generale per la definizione dell'utilizzo dei fondi contrattuali
residui, nell'ambito del percorso di transizione verso il nuovo
modello organizzativo basato sulle Aggregazioni Funzionali
Territoriali (AFT).
A disposizione ci sono 8,5 milioni di euro derivanti da
residui contrattuali, che saranno prioritariamente destinati a
incentivare i Medici di Medicina Generale che, negli anni 2023 e
2024, hanno aderito agli istituti di rete e gruppo. Ulteriori
risorse saranno finalizzate al sostegno dell'assunzione di
collaboratori di studio e infermieri. Prorogato inoltre fino al
31 gennaio 2026 l'incentivo economico previsto per l'impegno
proattivo dei medici nella campagna vaccinale.
"Un risultato importante - ha dichiarato l'assessore alla
Sanità, Filippo Saltamartini - che premia il lavoro tra
istituzioni e rappresentanze sindacali e che rafforza il ruolo
strategico della medicina generale all'interno della riforma
sanitaria marchigiana. Questo accordo rappresenta un passo
concreto nella direzione della valorizzazione della medicina
territoriale, con l'obiettivo di offrire ai cittadini
un'assistenza più capillare, efficiente e centrata sui bisogni
reali della popolazione".
Le AFT, costituite da gruppi di 3 a 10 medici di base
operanti in sede unica o in rete, rappresentano uno dei pilastri
del nuovo assetto organizzativo, in particolare nelle aree
interne e disagiate, garantendo una presa in carico integrata
dei bisogni sanitari e socio-sanitari. L'accordo prevede inoltre
la possibilità per le Aziende Sanitarie Territoriali (AST) di
attivare progetti per migliorare l'utilizzo del Fascicolo
Sanitario Elettronico, la copertura vaccinale, e l'adesione agli
screening oncologici e alle campagne di prevenzione.
Questa intesa costituisce un tassello fondamentale nel percorso
del nuovo Accordo Integrativo Regionale (AIR) in fase di
definizione, e permette alla Regione di sostenere ulteriori
progetti di rafforzamento dei servizi di prossimità, da attuare
attraverso successivi accordi.
L'obiettivo complessivo è, sottolinea la Regione, rafforzare
la sanità del territorio, per ridurre gli accessi impropri nei
Pronto Soccorso, abbattere le liste di attesa e colmare il vuoto
determinato da una errata programmazione del passato nella
formazione dei medici di base.
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