Sono passati otto anni ormai dal terremoto del 2016 e oggi, al termine di un lungo lavoro di restauro, ha riaperto i battenti Castel di Luco ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno).
Alla cerimonia di riapertura
erano presenti il commissario per la ricostruzione e la
riparazione Guido Castelli, il sindaco di Acquasanta Sante
Stangoni.
"Finalmente siamo pronti ad ospitare in questo luogo
suggestivo concerti, eventi artistici in un luogo che per essere
restituito alla piena fruizione ha avuto bisogno di un restauro
difficoltoso che ha dovuto tenere conto di pietre e affreschi,
utilizzando contestualmente tecniche antiche e moderne" ha detto
Francesco Amici, proprietario dell'imponente edificio che, dalla
frazione di Paggese, sovrasta Acquasanta e che ospita anche un
ristorante e nove stanze per accogliere ospiti.
"Si tratta di un
ulteriore passo in avanti della grande ricostruzione pubblica in
atto del cratere sismico - ha aggiunto il commissario
straordinario al sisma 2016 Guido Castelli -. Il terremoto del
2016/2017 ha colpito anche castelli, ville e beni
architettonicamente molto qualificati; da qui nasce il nostro
impegno collettivo per un progetto di recupero che si è
attestato su livelli di finanziamento molto importanti, studiato
secondo una logica sartoriale".
Castel di Luco è uno dei più rari e singolari castelli del
Piceno che conserva ancora, quasi intatto, il suo aspetto di
struttura architettonica medioevale. Sulle origini del castello
sono state formulate diverse ipotesi: la più accreditata é
quella del Colucci, storico marchigiano del '700, il quale
riteneva che Luco (dal latino lucus) fosse anticamente un bosco
sacro nelle cui ombre erano celebrati orrendi riti pagani. Il
castello, quindi, sarebbe stato eretto, nel mezzo di quel bosco,
proprio sopra il poggio di travertino dove probabilmente erano
situati gli altari sui quali venivano eseguiti i sacrifici.
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