Il convento dei frati cappuccini
di Venafro (Isernia) chiuderà dal prossimo settembre per
mancanza di vocazioni: la decisione è stata resa nota dal
Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia
religiosa di Sant'Angelo e Padre Pio, Francesco Di Leo, di cui
fa parte la comunità religiosa venafrana. Nel convento, dove
alloggiò anche Padre Pio, sono rimasti tre frati, un numero
ritenuto insufficiente per tenerlo ancora in vita, ma -
chiarisce la nota del Ministro provinciale - nel Santuario
attiguo sarà garantita la celebrazione delle funzioni religiose
dagli stessi frati che, tra poco più di un mese, saranno
trasferiti al convento dei cappuccini di Isernia.
Poche vocazioni e, quindi, pochi frati, di fronte a costi di
gestione della struttura divenuti troppo alti, ma in realtà -
secondo quanto si apprende - a Venafro la comunità religiosa si
autogestiva grazie ai contributi dei fedeli. Nella cripta del
Santuario c'è il sarcofago di San Nicandro, lì martirizzato per
la fede con i Santi Marciano e Daria, lì c'è il pozzetto che si
riempie della Santa Manna a giugno durante i festeggiamenti per
i santi patroni della città.
"Il legame di devozione e affetto dei venafrani verso quel
luogo e verso la famiglia cappuccina è qualcosa di unico, e ogni
diversa organizzazione può costituire una ferita per ciascuno di
noi - ha dichiarato il sindaco di Venafro Alfredo Ricci -. Sono
ore anche di contatti che ho cercato di avere con le autorità
ecclesiastiche competenti. Faremo il punto della situazione e
tracceremo il quadro del momento, anche per capire tutti insieme
se c'è qualcosa che si può fare".
Intanto, al Comune, è arrivata la richiesta dei consiglieri
di minoranza per la convocazione di un'assise civica
monotematica. Nell'istanza i consiglieri chiedono anche che
l'assemblea sia aperta alla cittadinanza.
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