Con una ordinanza pubblicata
oggi il Tar del Molise ha rigettato la domanda cautelare
presentata dal cittadino Andrea Montesanto contro gli atti
regionali di approvazione del disavanzo sanitario. Secondo
quanto stabilito dall'ordinanza cautelare sarebbe dubbia la
legittimazione dei cittadini ad impugnare questi provvedimenti.
Lo rende noto lo stesso Montesano insieme agli avvocati che
hanno curato il ricorso: Antonio Di Pietro, Pino Ruta e
Margherita Zezza.
I legali e il loro assistito chiedono che sia lo Stato ad
accollarsi il debito sanitario accumulato negli anni in Molise
perchè la sanità molisana è da anni gestita da commissari
nominati dal governo centrale. "I cittadini molisani sono le
vittime - affermano in una nota -: riteniamo che privarli non
solo di un sistema sanitario adeguato, ma anche del diritto di
difendersi in giudizio, dopo averli costretti a pagare i danni
arrecati da altri, significa condannarli a vita a subire sia le
scelte di uno Stato che nomina commissari inefficaci, sia le
non-scelte di una Regione che, nel rispetto di una presunta
filiera istituzionale, fa da palo ai poteri centrali anziché
ribellarsi. La decisione cautelare del Tar, che rispettiamo ma
che sulla base di una prima sommaria valutazione non riconosce
ai cittadini il diritto di difendersi e tutelarsi adeguatamente
- concludono i legali -, non è a nostro avviso condivisibile".
Preannunciano, quindi, la scelta di impugnarla, a breve,
davanti al Consiglio di Stato. L'udienza sul ricorso si era
tenuta ieri davanti ai giudici.
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