"In provincia di Alessandria
parliamo di circa 2000 persone, 2000 posti di lavoro e 2000
famiglie che attendono cambiamenti, risposte, piani
industriali". Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno portato in
Prefettura - oggi, giorno dello sciopero nazionale del settore
metalmeccanico - le istanze di "un territorio stanco di
aspettare".
"Per l'Ex Ilva non ci sono garanzie per il futuro, non si
capisce cosa succederà - spiega Maurizio Cantello, segretario
provinciale Fiom, al sit-in davanti a Palazzo Ghilini -
Investimenti non ne stanno facendo e gli stabilimenti, ormai,
sono ridotti all'osso. La situazione nel sito di Novi Ligure è
sempre la stessa, con la cassa integrazione a rotazione".
Preoccupazioni anche per il settore del freddo, con la Bundy
di Borghetto Borbera "passata attraverso la riduzione
dell'organico negli anni - sottolinea Cantello - Serve un
monitoraggio costante". Nel Casalese parecchie richieste di
ammortizzatori sociali per una frenata nella produzione, "come
per esempio per Epta e Ucinque".
Dalla Cgil l'appello accorato di "riportare al centro il
lavoro, non arrendersi al declino industriale, affrontare subito
le crisi aperte".
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