Il Greed Deal è stato il tema
dominante dell'assemblea provinciale di Cia Agricoltori delle
Alpi. "La maggior parte delle aziende agricole italiane ha già
compiuto passi da gigante verso il raggiungimento dei traguardi
virtuosi indicati dall'Unione europea. - ha sottolineato il
presidente Stefano Rossotto - Semmai si tratta di risultati
ancora non sufficientemente conosciuti e valorizzati,
soprattutto a livello politico, cosi che il reddito delle
aziende è penalizzato dai mercati e dalle filiere allungate,
mentre potrebbe rafforzarsi se venisse riconosciuto agli
agricoltori il valore derivante dalla gestione e dalla tenuta
dei territori delle comunità rurali e dalla sottrazione di CO2,
grazie all'azione fotosintetica delle proprie superfici
coltivate. Parliamo - ha aggiunto Rossotto - di sforzi che non
solo non ottengono il giusto riconoscimento economico, ma
addirittura sortiscono sul piano mediatico l'effetto opposto".
Considerazioni sulle quali concorda il presidente regionale
di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini: "E'
chiaro come il reddito delle aziende agricole vada garantito
nell'interesse della collettività perché il lavoro di
manutenzione ambientale dell'agricoltore sul territorio è di
vitale importanza, oltre che insostituibile. La sopravvivenza
delle aziende agricole non è più assicurata dalla sola
produzione, bisogna che il Green Deal diventi un'opportunità
economica per il comparto primario, invertendo la tragica rotta
sulla quale si sta trovando l'agricoltura".
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