Delle 11 aziende potenzialmente
interessate allo stabilimento di Santa Vittoria d'Alba (Cuneo)
di cui la multinazionale di bevande alcoliche proprietaria ha
annunciato la chiusura, 5 "hanno formalizzato delle offerte non
vincolanti per la continuità produttiva del sito". Lo riferisce
il senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega) dopo l'incontro che si
è svolto oggi a Roma al ministero delle Imprese e del Made in
Italy. Alla riunione hanno partecipato i vertici aziendali di
Diageo, le rappresentanze sindacali e le rsu.
"È un segnale importante e tangibile dell'interesse che il
nostro territorio continua a suscitare nel mondo
imprenditoriale. - commenta Bergesio - Si tratta di due aziende
italiane e tre fondi stranieri. Tre offerte prevedono di
assorbire tutti i dipendenti, le altre due ne assumerebbero un
centinaio. La volontà è puntare sulle offerte che mantengano
tutti i dipendenti".
"Dopo la difficile notizia della chiusura dello stabilimento,
che nel Cuneese continua a destare forte preoccupazione per i
circa 350 lavoratori coinvolti e per l'indotto, queste cinque
manifestazioni di interesse - aggiunge Bergesio - rappresentano
un concreto spiraglio di speranza per il futuro produttivo di
Santa Vittoria d'Alba e per il rilancio dell'attività
industriale".
Bergesio sottolinea "l'importanza del lavoro sinergico tra
istituzioni, sindacati e Ministero delle Imprese e del Made in
Italy. L'impegno del Governo è stato fondamentale nel mantenere
alta l'attenzione sulla vertenza e nell'attivare tutte le leve
necessarie per attrarre potenziali investitori".
La scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti è
il 9 maggio 2025. La firma del preliminare dovrebbe avvenire
prima del 23 maggio. Un nuovo incontro al Mimit è già fissato
per il 12 maggio.
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