Bellezza e seduzione sono i temi al
centro della grande mostra organizzata dai Musei Reali di Torino
e da Arthemisia, dal 17 aprile al 27 luglio, nelle Sale
Chiablese in piazzetta Reale. Con un taglio del tutto inedito la
mostra 'Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione, un
viaggio attraverso la bellezza', curata da Annamaria Bava,
presenta più di cento opere provenienti dall'immenso patrimonio
dei Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi di
Firenze e da prestigiose istituzioni e collezioni nazionali e
internazionali.
Partendo dal Rinascimento italiano fino agli anni della Belle
Époque, in 11 sale e 10 sezioni sono presenti opere di Sandro
Botticelli, creatore di figure femminili senza tempo come la sua
celebre Venere (1485-1490) oggi nella collezione Gualino della
Galleria Sabauda, Antonio Canova, Alphonse Mucha. Anche Leonardo
da Vinci, con il Volto di fanciulla, disegno autografo
realizzato tra il 1478 e il 1485, proveniente dalla Biblioteca
Reale sarà protagonista nel nuovo Spazio Leonardo al primo piano
della Galleria Sabauda.
La mostra si apre con una sezione dedicata a Venere, la dea
della bellezza e dell'amore, e il confronto tra due capolavori:
la celebre Venere di Botticelli della Collezione Gualino e la
Venere di Lorenzo di Credi, in prestito dalle Gallerie degli
Uffizi. Si prosegue con la declinazione del mito di Elena,
simbolo di femminilità in tutta la cultura occidentale,
illustrato da arazzi, sculture e dipinti. Uno spazio speciale è
dedicato alle Tre Grazie, le fanciulle figlie di Zeus
considerate fin dall'antichità la personificazione della
bellezza e della grazia femminile, raffigurate anche in tre
importanti disegni di Antonio Canova della Biblioteca Reale.
Non mancano ritratti di dame e principesse della Corte
sabauda, regine e donne celebri della storia europea come la
Contessa di Castiglione, nobildonna di rara bellezza e seducente
agente segreto, e la regina Margherita di Savoia, effigiate nei
ritratti dipinti da Michele Gordigiani, realizzati quando la
pittura cominciava a temere l'arrivo della fotografia.
In occasione dell'esposizione sono presentate, per la prima
volta, le indagini diagnostiche realizzate sulla Venere di
Botticelli della Collezione Gualino, dalle quali emergono la
tecnica del disegno e i ripensamenti dell'artista.
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