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Accoltella l'uomo che la sfregiò dopo una lite

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Accoltella l'uomo che la sfregiò dopo una lite

Il ferito, 61 anni, è stato medicato in ospedale e dimesso

TORINO, 10 maggio 2025, 19:01

Redazione ANSA

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Tre anni passati a convivere con una cicatrice sul volto che ogni giorno le ricordava ciò che aveva passato. E quando ha rivisto l'uomo che le aveva provocato quello sfregio ha messo mano al coltello e lo ha ferito. Sulla faccia. Poi sono arrivati i carabinieri e l'hanno portata via. E' successo a Montanaro, paese di cinquemila abitanti della provincia di Torino. Non è, come ha voluto subito precisare il procuratore generale del Piemonte, Lucia Musti, un caso di 'Codice Rosso' perché fra i due non ci sono mai stati rapporti "di tipo sentimentale o affettivo o familiare".

Il magistrato, invece, parla di "conflittualità accidentale". Lei ha 31 anni, lui 71. Un giorno del 2022, frequentando lo stesso bar, litigarono per un nonnulla, una sciocchezza insignificante.

Ma l'uomo le scagliò un bicchiere contro il viso sfregiandola per sempre. La procura di Ivrea prese in carico la questione e aprì un fascicolo per lesioni: il procedimento è ancora aperto e sta facendo il suo corso. Nel frattempo la donna ha provato a dimenticare e, alcuni mesi fa, si è anche rivolta a un centro antiviolenza. Ma il rancore era troppo forte per quella cicatrice che ormai aveva segnato per sempre il suo volto. Alcune sere fa la 31enne si è presentata sotto casa dell'uomo con un coltello in pugno. Lo ha affrontato davanti alla porta, lo ha minacciato, lo ha colpito. Le urla del 71enne hanno richiamato l'attenzione del vicinato e qualcuno ha chiamato il 112. L'uomo, ferito di striscio, è stato giudicato guaribile in 15 giorni.

La donna è finita in carcere a Ivrea. Su di lei ora pesa l'accusa di tentato omicidio. Quello del 2022 non fu un episodio riconducibile ai reati da 'Codice Rosso' e quindi non fu possibile adottare la particolare procedura di urgenza prevista, per esempio, per lo stalking o i maltrattamenti in famiglia. In attesa del processo i pubblici ministeri hanno anche dovuto modificare il capo d'accusa a carico dell'uomo quando è stato accertato in via definitiva che la lesione sul volto della vittima era permanente. Per questo il procuratore generale Musti ha voluto "evidenziare che la Procura della Repubblica di Ivrea ha, in entrambi gli episodi criminosi sopra enunciati, agito con la consueta professionalità e tempestività". E ora la giustizia farà il suo corso.

 

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