"Il bullismo è violenza
psicologica, è credere di potere offendere impunemente, è
molestare singolarmente o in gruppo, è accanirsi per fare
sentire a disagio un'altra persona che non è in grado di
difendersi. È isolamento. In quest'ottica la scuola, le
famiglie, le istituzioni e in generale il mondo degli adulti
devono svolgere un ruolo fondamentale di cerniera, di ascolto,
di protezione". Lo dichiara il presidente del Consiglio
regionale del Piemonte, Davide Nicco, in occasione della
"Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo", che
ricorre il 7 febbraio.
"A partire dal 2018 - aggiunge Nicco - il Piemonte si è
dotato della legge regionale denominata 'Disposizioni in materia
di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del
cyberbullismo', ma è nostro dovere continuare a tenere gli occhi
aperti". Il fenomeno, si legge in una nota, "è in costante e
preoccupante ascesa fra i giovani e anche fra i giovanissimi,
come rivelano i dati della Sorveglianza Health Behaviour in
School-aged Children - Hbsc Italia 2022. Gli undicenni vittime
di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze;
nella fascia di età di 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il
17,3% delle femmine; a 15 anni sono il 9,9% dei ragazzi e il
9,2% delle ragazze. Complessivamente la media nazionale degli
adolescenti vittime di bullismo è del 14,9%, molto vicina a
quella piemontese, pari al 14,7%".
"Le parole fanno più male delle botte. Se hanno colpito lei,
così forte e vincente, tutti sono a rischio - continua il
presidente -. In questo giorno vorrei fare mie le parole di
Paolo Picchio, papà di Carolina (vittima di cyberbullismo si
uccise a 14 anni lanciandosi dalla finestra della sua abitazione
a Novara nel 2013 ndr), una giovane piemontese che è stata la
prima vittima del cyberbullismo".
"Da quella immane tragedia - evidenzia Nicco - 'papà Picchio'
ha trovato la forza per iniziare la sua battaglia, che ha
portato all'approvazione della legge nazionale contro il
cyberbullismo, affinché nessun altro possa rimanere vittima di
questi ignobili comportamenti".
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