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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
(Arv) Venezia 10 apr. 2025 - “Finalmente un passo importante per una rilettura della legge sulla Par Condicio: l’interpretazione data da Agcom alla norma da applicare per la prossima tornata elettorale e referendaria apre infatti la strada a quella revisione che in molti, ed io tra quelli, sostenevamo da anni”. Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, commenta con evidente soddisfazione il pronunciamento dell’Autorità per le comunicazioni sull’applicazione della legge n. 28 del 2000 “che impone alle pubbliche amministrazioni il divieto di comunicazione fino alla chiusura delle operazioni elettorali - spiega Ciambetti – “L’interpretazione letterale restrittiva dell’articolo 9 della legge 28, estende a tutte le amministrazioni l’obbligo del silenzio dalla data di convocazione dei comizi elettorali, un obbligo che vige esclusivamente per enti locali e Regioni, mentre impone limiti severi alle reti televisive, ma tace assolutamente sui nuovi media, social e prodotti web. Insomma una legge scavalcata dalle tecnologie e dai tempi ma che impone il silenzio a Comuni, Province, Regioni: Agcom ha precisato che la norma si applica solo alle amministrazioni che vanno al voto, mentre, per la tornata referendaria, tutti i Comuni, Province e Regioni sono tenuti a rispettare il divieto di comunicazione limitatamente ai temi referendari. È un passaggio fondamentale che indica una soluzione logica e che mi auguro spinga il legislatore a rivedere una legge vecchia, obsoleta, superata dai tempi e dalle tecnologie””, ha concluso il Presidente.
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