"A Gaza la situazione è ormai al
collasso non solo per la violazione dei diritti umani ma anche
per la sopravvivenza di più di 2 milioni di persone: questa è la
fase peggiore". Lo dichiara Danilo Feliciangeli, referente della
Caritas italiana per il Medioriente a margine dell'incontro 'Dai
conflitti dimenticati a segni di speranza', inserito tra gli
appuntamenti dell'ottava settimana sociale organizzata dalla
diocesi di Cerignola, nel Foggiano. Nella Striscia "non entrano
aiuti dai primi giorni di marzo e la popolazione sta morendo di
fame", aggiunge il referente Caritas evidenziando che "siamo
arrivati proprio al limite delle scorte alimentari". Gli
operatori Caritas "lavorano in condizioni veramente assurde:
sono costretti a spostarsi in continuazione in base agli ordini
di evacuazione, in base ai bombardamenti" e forniscono
assistenza alla popolazione come "la riabilitazione psicologica
soprattutto per i bambini".
"Caritas cerca di rimanere sempre sensibile e di combattere
quella globalizzazione dell'indifferenza che sta un po' alle
spalle di tutti i conflitti dimenticati", continua Silvia
Sinibaldi, vicedirettrice di Caritas italiana. "Il fatto che
siamo presenti in maniera capillare in quasi tutti i Paesi del
mondo e che le Caritas locali riescano ad arrivare alle comunità
impattate da questi conflitti dimenticati - conclude - ci aiuta
a mantenere uno sguardo privilegiato e attento".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA