Sentieri impraticabili, segnaletica
assente, strutture promesse mai realizzate: un caso di
malagestione che penalizza turismo e cultura. E' la denuncia
pubblica di Michele Del Giudice, foggiano, esperto camminatore,
sullo stato della Via Francigena e Micaelica, ben 130
chilometri, che attraversa la provincia di Foggia percorsa ogni
anno da diverse migliaia di camminatori provenienti da ogni
parte del mondo. Di questi 130 chilometri, meno di una decina,
stando a quanto riferito, sarebbero quelli malconci e al limite
della praticabilità. E sono quelli che attraversano Lucera, San
Severo, San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. "La
competenza della manutenzione dei tratti della via Francigena
Micaelica è di pertinenza delle amministrazioni comunali -
riferisce Del Giudice tra l'altro delegato dalla Regione Puglia
al controllo della via Francigena al nord della Puglia - ma non
riuscendo ad ottenere alcun aiuto, mi rivolgo alle tante
associazioni presenti sul territorio affinchè sabato 24 maggio
possiamo dar vita a due punti di intervento che vanno da Lucera
a San Severo e da San Severo a Stignano. Dobbiamo rendere
maggiormente praticabili quei tratti, perchè in alcuni punti
l'erba incolta raggiunge anche i due metri, rendendo di fatto,
difficoltoso l'attraversamento da parte dei camminatori". Stando
a quanto riferito lo scorso anno la via Francignena è stata
attraversata da ben 15mila camminatori. Numeri che, quest'anno,
potrebbero essere ancor più elevati, se si considera che
attualmente ci sono camminatori dalla Thailandia, dall'America,
dalla Svezia e da tutta Europa. "Il turismo lento, nato nel 2010
in Capitanata, sta prendendo sempre più piede. Si fa un gran
parlare di sostenibilità ambientale e di un turismo che può
essere praticato 365 giorni l'anno. E' necessario però creare le
condizioni giuste perchè questo avvenga senza problemi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA