"Giancarlo Deidda è sempre il presidente della Camera di Commercio". La nota arriva dall'ente del Largo Carlo Felice all'indomani dell'elezione, da parte di diciannove consiglieri dissidenti, di un altro numero uno, Vitangelo Tizzano della Coldiretti. A supporto della permanenza di Deidda al vertice, c'è la nota del presidente dei revisori dei conti dello stesso ente, Quirico Cervellini. Pomo della discordia la seduta del 31 marzo, quella chiusa da Deidda, ma invece proseguita dai consiglieri che chiedono il cambio alla guida. "Dopo la chiusura disposta dal presidente - scrive Cervellini - non può ritenersi venuto ad esistenza alcun atto del Consiglio camerale". Quindi si "ritiene di far presente ai signori consiglieri che quanto dichiarato dal vice segretario generale, notaio rogante con funzioni certificatorie, fa fede fino a querela di falso. Per cui se l'Assemblea del 31 marzo è da ritenersi inesistente ogni altra successiva decisione del Consiglio camerale fondata sulla stessa sarebbe a sua volta basata su un atto inesistente con tutte le conseguenze civili e penali che ne deriverebbero".
MA DISSIDENTI ELEGGONO IL LORO PRESIDENTE - Ieri mattina 19 consiglieri all'unanimità hanno eletto il loro nuovo presidente: è Vitangelo Tizzano della Coldiretti. Storica svolta e fine del mandato di Giancarlo Deidda? "No - spiega Patrizio Rovelli, legale di Deidda - posso dire che siamo soddisfatti del parere del collegio dei revisori dei conti. Che si è espresso chiaramente: gli atti posti in essere dopo lo scioglimento dell'assemblea del 31 marzo sono inesistenti. Ma anche il Mise parla chiaro. Deidda è il presidente".
Proprio nei giorni scorsi dalla Camera di commercio era arrivata una nota che disconosceva la convocazione di oggi. E che invece riteneva valido soltanto il rinvio fissato per il prossimo 23 aprile. Pomo della discordia la riunione dello scorso 31 marzo. Cos'era successo? Quel giorno si doveva discutere la mozione, presentata da una ventina di consiglieri, sulla sfiducia al presidente Deidda. Il presidente, però, dopo aver rinviato la riunione, aveva abbandonato i lavori dichiarando chiusa la seduta e rinviandola al 23 aprile. Non dello stesso parere i consiglieri che invece avevano proseguito la riunione, votato la sfiducia a Deidda per poi rinviare a oggi l'elezione per la scelta del successore dello storico presidente della Camera di commercio.
E siamo ai fatti di questa mattina. I consensi, fanno sapere i consiglieri che si sono riuniti stamattina, sono stati espressi dai rappresentanti di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Casartigiani, Coldiretti, Confapi, Associazione Armatori Pesca, Confcooperative. "La maggioranza del Consiglio - si legge nella comunicazione - da tempo delineatasi in favore di un deciso cambio di rotta, ha deciso così di proseguire nel percorso intrapreso nel totale rispetto di statuto e regolamento, culminato nella sfiducia a Deidda decretata lo scorso 31 marzo con 21 voti e nel conforto in questo tratto, oltre che di autorevoli consulenze legali, anche dal parere espresso oggi dal Mise e dalla emblematica sentenza del Consiglio di Stato del 10 febbraio 2015". Chiaramente non finisce qui.
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