Futuro meno incerto per i 26 operatori socio sanitari, precari degli anni del Covid, esclusi dalle graduatorie per le stabilizzazioni nell'Asl di Cagliari, che protestavano da settimane con un presidio permanente sotto il palazzo del Consiglio regionale, ora interrotto.
Questa mattina le due commissioni Sanità e Lavoro, in seduta congiunta, presiedute rispettivamente da Carla Fundoni e Camilla Soru (entrambe Pd), hanno approvato all'unanimità una risoluzione che dà speranze ai lavoratori. Nelle indicazioni contenute nel documento rivolte agli assessori di Sanità, Armando Bartolazzi, e Lavoro, Desirè Manca, si prevede priorità alle graduatorie esistenti per l'assunzione di personale nelle aziende sanitarie locali e una ricognizione sui soggetti che abbiano maturato i requisiti per la stabilizzazione.
La risoluzione approvata prescrive la modifica, entro 15 giorni, degli indirizzi impartiti affinché le aziende sanitarie di tutta la Sardegna applichino prioritariamente lo scorrimento delle graduatorie esistenti nel rispetto della normativa vigente, tenendo conto di tutti i profili professionali interessati alle stabilizzazioni con gli eventuali adeguamenti del piano triennale del fabbisogno. Il documento impegna inoltre gli assessorati ad effettuare, entro 30 giorni, una ricognizione per individuare i soggetti che abbiano maturato i requisiti di legge, anche se non più in servizio, ai fini dell'attivazione tempestiva delle procedure di stabilizzazione a loro favore. "Oggi abbiamo ripristinato un diritto acquisito per legge", sottolinea Fundoni.
Soddisfazione da parte degli oss precari e del loro portavoce Gianfranco Angioni: "Ringraziamo le presidenti Fundoni e Soru. Da parte nostra - promette - vigileremo perché tutto si realizzi al più presto. Sbaracchiamo da qui dopo 26 giorni, durante i quali - ricorda - alcuni dei lavoratori in presidio hanno anche avviato lo sciopero della fame e della sete".
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