Mettere a punto un sistema di preallerta inondazione per le zone costiere e gestire in maniera sostenibile le spiagge nel corso di tutto l'anno per mitigare l'erosione. Sono i focus su cui si concentra la conferenza "Il sistema di allertamento precoce dell'impatto delle mareggiate per la tutela e la gestione delle spiagge della Sardegna" organizzata dall'Università di Cagliari al Molo Ichnusa del capoluogo sardo. Una giornata di confronto tra gli esperti per presentare i risultati raggiunti e illustrare le attività in corso dal Progetto Neptune3, (Natural Erosion Prevision Through Use of Numerical Erwironmeng) promosso dall'Ateneo cagliaritano in collaborazione con la società Sardegna Progetta, che ha portato alla nascita del Medcoastlab: un centro di ricerca innovativo dedicato allo studio dei processi costieri e alla sperimentazione di strumenti avanzati per la loro gestione sostenibile.
"Il Medcoastlab - hanno spiegato nel corso dell'incontro - fa parte della rete di monitoraggio Oceans (Osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino) della Sardegna, impegnata nello studio di temi e strategie di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico nell'ottica della sostenibiltà ambientale, anche attraverso la sperimentazione di buone pratiche gestionali per la conservazione delle coste e dei fondali marini". Il Medicostlab svolge attività di studio e di predizione dei processi di erosione. "Facciamo analisi delle criticità e dell'impatto che producono sull'ambiente - ha spiegato il professor Sandro DeMuro dell'Università di Cagliari coordinatore scientifico del progetto Neptune 3 e del Medcoastlab - analizziamo chi e cosa minaccia l'ambiente: purtroppo, questo è l'uomo. Diamo delle soluzioni sia in termini di buone pratiche, sia in termini di preallerta per le inondanzioni. Cagliari è capofila, sede del progetto di ricerca che vede coinvolte le l'Università di Auckland con il professor Giovanni Coco e l'Università di Ferrara con il professor Paolo Ciavola (entrambi tra i relatori, ndr)".
Secondo il professore DeMuro la parola chiave è sostenibilità: "È importante sfruttare le risorse proporzionalmente con la capacità delle risorse stesse di rigenerarsi o di essere mantenute per le generazioni che verranno - ha detto -. Servono grande impegno verso la sostenibilità, alta formazione, divulgazione e soprattutto ricerca applicata". Dello stesso avviso il rettore Francesco Mola: "Bisogna puntarci molto e avere grande attenzione - ha detto - appena si abbassa la guardia si perdono anni, è sempre dietro l'angolo il rischio di ritornare al passato".
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