La storia dei nuraghi e delle domus de janas riletta e rilanciata dall'intelligenza artificiale. Anche con l'aiuto degli atenei sardi e di un'università degli Stati Uniti.
Si fa sul serio: presentato oggi a Sa Manifattura a Cagliari il primo polo internazionale dell'intelligenza artificiale in archeologia, AI Archeo-HUB. È frutto del protocollo d'intesa tra l'associazione Sardegna verso l'Unesco, l'Università di Cagliari, l'Università di Sassari e la DukeUniversity, che agisce attraverso il suo Dig@Lab presso il Dipartimento di Arte, Storia dell'Arte e Studi Visivi di Durham, con sede in North Carolina.
Il centro, che ha la sua sede a Sa Manifattura, mira a combinare ricerca innovativa, formazione avanzata interdisciplinare e coinvolgimento della comunità. Attraverso tecnologie di intelligenza artificiale, il progetto svilupperà nuovi modelli per la classificazione automatica dei manufatti, ricostruzioni virtuali dettagliate di strutture architettoniche e predizioni di nuovi siti archeologici ancora da scoprire.
Anche l'inventariazione e catalogazione dei siti nuragici esistenti si potrà avvalere di classificazione automatiche basate su telerilevamento e "machine learning".
Fra le prossime attività in programma: la creazione di una Summer school internazionale dedicata all'intelligenza artificiale applicabile all'archeologia nuragica, un nuovo e aggiornato inventario digitale sui nuraghi e uno studio neuro-cognitivo dell'architettura e dell'arte nuragica.
"Siamo al Ground Zero, al punto di partenza di un viaggio lungo - ha detto Maurizio Forte, Duke University -. Spesso capita in archeologia che i monumenti vengono solo visti come pietre isolate congelate nel tempo e quindi non comunicano purtroppo adeguatamente al grande pubblico. In questo le simulazioni di intelligenza artificiale aumentano questo tipo di conoscenze, soprattutto arrivano a livelli di realismo che diventano sempre più convincenti per un audience magari che non è preparata adeguatamente o che ha difficoltà a studiare il tema. Ecco questo credo che sia uno degli aspetti centrali rispetto e quello che speriamo di fare".
Forte già da questo pomeriggio effettuerà dei sopralluoghi nelle zone archeologiche vicino a Cagliari.
"L'IA non riguarda soltanto l'ingegneria, l'elettronica, ma è un tema culturale, qualcosa di molto ampio, su cui noi ateneo ovviamente siamo presenti e stiamo lavorando. Sarà la prossima sfida - ha detto il rettore di Cagliari, Francesco Mola -. C'è stata la sfida di internet anni fa, nel 2000, adesso abbiamo un altro tipo di sfida, quella dell'intelligenza artificiale.
L'affronteremo e come sempre cercheremo di evitare un digital divide".
"Per noi è una giornata molto importante. Tutta la Sardegna è concentrata su questo nuovo settore - ha spiegato il rettore di Sassari Gavino Mariotti - e anche le università sono concentrate nel dare il loro contributo. L'intelligenza artificiale è sicuramente un tema molto delicato. Ma è anche un nuovo argomento che ci stimola anche ad adeguarci a queste nuove tecnologie".
Associazione pronta alla sfida. "Le radici della nostra identità - ha detto il presidente dell'associazione Pierpaolo Vargiu - stanno sicuramente anche all'interno della civiltà nuragica. Oggi abbiamo la possibilità di unite alle radici del passato la straordinaria innovazione del futuro che è rappresentata dall'intelligenza artificiale. L'accordo, che è il primo in Italia per un obiettivo di questo genere, mette a disposizione dei ricercatori sardi uno strumento di alta formazione, di conoscenze, di studio che ci consente di raccontare finalmente cose nuove in un modo assolutamente innovativo su una civiltà che può diventare per la Sardegna un volano di sviluppo economico straordinario".
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