"In girum imus nocte et consumimur igni", progetto e coreografia di Roberto Castello - , tra i fondatori della danza contemporanea in Italia - andrà in scena al Teatro Libero giovedì 10 novembre alle ore 21.15 (in replica sino a sabato 12 novembre), con Alice Giuliani, Mariano Nieddu, Stefano Questorio, Giselda Ranieri; luci, musica e costumi dello stesso Castello; una produzione Aldes - Lucca.
Un scabro bianco e nero e una musica ipnotica sono l'ambiente nel quale si inanellano le micro narrazioni di questo peripatetico spettacolo notturno a cavallo fra cinema, danza e teatro. Illuminato dalla fredda luce di un video proiettore che scandisce spazi, tempi e geometrie, il nero profondo dei costumi rende diafani i personaggi e li proietta in un passato senza tempo abitato da un'umanità allo sbando che avanza e si dibatte con una gestualità brusca, emotiva e scomposta, oltre lo sfinimento; mentre il ritmo martellante trasporta poco a poco in una dimensione ipnotica e ad un'empatia quasi fisica con la fatica degli interpreti.
"È già racchiuso nel suo palindromico titolo il significato dello spettacolo, che è una deriva di umanità alienata in un meccanismo che non ha risoluzione, se non nel suo perpetuo, irrisolvibile, girarsi intorno", dice Roberto Castello.
In girum imus nocte et consumimur igni (Andiamo in giro la notte e siamo consumati dal fuoco) enigmatico palindromo latino dalle origini incerte che già fu scelto come titolo da Guy Debord per un famoso film del 1978, va così oltre la sua possibile interpretazione di metafora del vivere come infinito consumarsi nei desideri, per diventare un'esperienza catartica della sua, anche comica, grottesca fatica.
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