"Non si scopre certo adesso che
Palermo in questi anni abbia trasformato la lotta alla cultura e
all'egemonia mafiosa nei diritti di tutti e di ciascuno". Lo
dice il sindaco Leoluca Orlando dopo il riconoscimento di città
antirazzista ottenuto da Eccar, organismo internazionale
dell'Unesco.
"Queste politiche - aggiunge Orlando - hanno fatto diventare
Palermo un punto di riferimento fondamentale nel Mediterraneo,
molto più esigente della cultura della legalità. Grazie a questo
percorso, oggi è una città attrattiva e sicura, dove i diritti
dell'accoglienza non sono solo valori etici ma anche un
formidabile fattore di convenienza".
L'obiettivo di Orlando è quello di aggiungere altri tasselli
alla catena dei riconoscimenti all'impegno civile di Palermo.
Dopo avere ottenuto il titolo di "learning city", città che
rivitalizza l'apprendimento nelle famiglie, nelle strutture
formative e nelle comunità, si punta ora a un nuovo progetto:
quello di essere inclusa dall'Unesco nella lista delle "città
creative". Il punto di forza della candidatura richiama una
tipicità culinaria che non ha confronti: lo street food, il cibo
di strada considerato ormai un'eccellenza palermitana e
siciliana.
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