Per sollecitare l'attenzione dei cittadini e degli operatori sul diritto alla salute, l'Associazione di promozione sociale Aps 'Noi per la salute Tina Anselmi' lunedì 7 aprile, Giornata mondiale della salute, proporrà la seconda edizione dell'evento "Suoni e parole per la salute".
Un incontro si terrà a Caltanissetta nella parrocchia
di San Biagio, a partire dalle ore 17.
Gli interventi dei relatori riguarderanno la salute, il
benessere e la qualità della vita secondo prospettive diverse e
saranno focalizzati su alcuni temi che costituiscono anche gli
ambiti di intervento dell'Associazione: la disabilità, la salute
mentale e la promozione della salute.
"In questa Giornata - spiega il presidente di Aps Pippo
Pastorello - l'Aps Noi per la Salute condivide le
preoccupazioni, espresse da molte associazioni, forze sociali e
politiche, sui rischi che deriverebbero dal
progressivo deterioramento del servizio sanitario nazionale e
dall'adozione di eventuali riforme, come quella dell' Autonomia
differenziata; sostiene le ragioni del diritto alla salute e
alle cure, secondo i principi cardine dell'equità e della
solidarietà, anche relativamente alla mobilità sanitaria ad
esempio tra le regioni, propri di un sistema sanitario
universalistico come quello italiano".
Pastorello fa notare anche che "il nostro Servizio Sanitario
Nazionale rimane fortemente orientato verso l'ospedale, non solo
in termini di risorse impiegate e di spesa, ma soprattutto a
livello culturale.
Questo aspetto emerge chiaramente sia nella
percezione della classe politica
che in quella dei cittadini, molto più disposti ad avversare o
ad approvare una scelta politica che riguardi un reparto o una
struttura ospedaliera e, invece, non egualmente interessati
all'operatività di un servizio o di un dipartimento
territoriali, come quello di Salute Mentale; coerentemente,
l'approccio all'analisi dei problemi e alla progettazione delle
soluzioni risente di questa impostazione: spesso, infatti, si
interpretano questioni
sanitarie in un'ottica ospedaliera, anche quando sarebbe
probabilmente più efficace affrontarle in contesti assistenziali
diversi e con il contributo di professionisti diversi". Insomma,
si privilegia troppo la centralità dell'ospedale mentre è sulla
rete territoriale che bisognerebbe puntare, rafforzandola, anche
per evitare un ricorso improprio alle strutture ospedaliere.
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