"Dobbiamo fare attenzione a non
creare con l'innesto di nuovi esperti un'amministrazione
parallela. E ragionare in termini non solo di regole che servono
a far funzionare il sistema, ma sulla capacità amministrativa,
per snellire il sistema delle regole e aggredire i comportamenti
che possono ostacolare il raggiungimento dei risultati". Lo ha
detto Marco Valerio Livio Labella, Associato di Analisi delle
Politiche pubbliche dell'Università di Catania, nel corso
dell'incontro, dedicato a "PNRR. Semplificazione e
sburocratizzazione della P.A." organizzato da Innovazione per
l'Italia che si è svolto oggi a Villa Zito a Palermo.
"Il problema delle bulimia normativa, delle numerose norme
cioè che spesso si accavallano tra di loro, è un ostacolo
rilevante alla riforma della P.A. - ha precisato Alfonso
Celotto, Ordinario di Diritto Costituzionale UniRoma 3 -. In
Italia, oggi, abbiamo ben 203mila atti amministrativi statali,
cui si aggiungono quelli europei, regionali e locali. Si tratta,
in totale, di quasi 300mila atti e nessuno sa quali siano i
vigenti o quelli abrogati".
"Col Pnrr abbiamo un'occasione unica di rivedere il quadro
delle iniziative pubbliche, ma è evidente che la P.A. locale,
che deve mettere in campo la progettualità necessaria alla
realizzazione degli interventi, ha un problema di capacità
amministrativa - ha sottolineato Riccardo Ursi, ordinario di
Diritto amministrativo dell'Università di Palermo -. Capacità,
che deve essere rafforzata e che nel trentennio precedente di
politiche di risparmio è stata anchilosata. Per la Regione
siciliana bisogna tenere conto della sua struttura particolare
di tipo ministeriale, ferma alle assunzioni del 1992. Personale
non di rado con competenze inappropriate rispetto al ruolo, cui
si aggiunge la diffusione di incarichi ad interim, per
difficoltà di sostituzione dei dirigenti uscenti".
"Fondamentale per il Pnrr - ha detto Guido Carlino,
Presidente della Corte Costituzionale - la sinergia
pubblico/privato per potenziare al massimo le risorse messe a
disposizione e per l'erogazione in relazione agli effetti
raggiunti. Alla Corte dei Conti spetta la vigilanza e la
verifica della rispondenza concreta dei risultati agli obiettivi
dati, affiancando anche le amministrazioni nell'uso corretto
delle risorse, Un'azione di controllo, che è da svolgersi in
modo tempestivo, per pervenire a soluzioni quanto più rapide
circa l'irregolarità delle procedure. Tempestività necessaria
per consentire alle amministrazioni di adottare le necessarie
misure, atte a rimuovere le disfunzioni incontrate e
reindirizzare velocemente il percorso procedurale nella corretta
direzione per il raggiungimento degli obiettiv".
"Le risorse del Pnrr - ha ribadito Patrizia Di Dio,
Presidente Confcommercio Palermo - sono un mezzo e non un fine,
su cui si giudìcherà non solo la credibilità del nostro Paese ma
anche il suo sviluppo. Bisogna lavorare per un cambiamento
endogeno della P.A. per far si che gli investimenti atterrino e
la chiave di volta è sicuramente la motivazione, assumendo come
principio l'etica della responsabilità che può aiutare a fare
sistema nel solco del rispetto delle regole".
"Confindustria da tempo insiste sulla necessità di una
riforma profonda della P.A. - ha concluso Rino Alessi,
Vicepresidente Sicindustria Palermo. Agire in tempo e
tempestivamente non è una variabile secondaria è assolutamente
determinante per il settore imprenditoriale. E' la certezza di
cui si ha bisogno e che deve essere uno dei principi di lavoro
della P.A.".
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