Troppa polvere da sparo, poca
distanza tra i fabbricati contenenti materiali esplodenti e
utilizzo di attrezzature inadeguate: un errore umano, insieme
alla sottovalutazione dei rischi, sarebbero state, secondo i
consulenti nominati dalla Procura di Bari, le cause principali
dell'esplosione che il 24 luglio 2015 rase al suolo la fabbrica
di fuochi d'artificio Bruscella di Modugno (Bari), causando la
morte di 10 persone. Ad innescare le fiamme potrebbe essere
stato l'uso di forbici in metallo per tagliare una miccia e le
successive esplosioni sarebbero state causate dalla eccessiva
quantità di esplosivo.
"La fabbrica Bruscella - si legge nella relazione - è andata
completamente distrutta per l'effetto domino che ha interessato
tutti i laboratori destinati ai processi di lavorazione, a causa
di un errore umano dovuto ad eccessiva confidenza". La relazione
è a disposizione delle parti dopo che i pm che hanno coordinato
le indagini, Grazia Errede e Domenico Minardi, hanno chiuso le
indagini sulla strage.
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