Da quattro anni fa sorridere, commuovere, riflettere le centomile persona che lo seguono sui social e sul sito con le avventure di suo figlio Tommi. E' Francesco Cannadoro, autore del 'Diario di un padre fortunato', la pagina Facebook nella quale racconta le vicissitudini quotidiane della sua famiglia: papà Francesco, mamma Vale e Tommi (con la 'i'). Come tutte le famiglie, hanno i loro alti, i loro bassi, i momenti sì e quelli no.
Molti dei momenti no dei Cannadoro sono legati al fatto che Tommi, sei anni, ha una malattia grave, invalidante, progressiva, per la quale non esiste cura e che compromette le funzioni del cervello e del cervelletto. L'unica possibilità è far fronte alle difficoltà che, di volta in volta, si presentano. Questo, finora, non ha impedito loro di vivere con normalità la disabilità, spostarsi da Vigevano alla riviera romagnola per le vacanze, renderci partecipi delle serate maschie di padre e figlio in casa quando la mamma è fuori e anche scherzare sulla condizione di 'Tommi, il sacco di patate più bello di casa'.
Finora è andata così.
Qualche giorno fa, però, la malattia, il drago come lo chiamano loro, ha fatto un prepotente passo in avanti. E se negli ultimi anni l'aver tolto la vista e la possibilità di mangiare al bambino erano state affrontate con coraggio e sorrisi, adesso il problema è un altro. "Tommi - ci racconta Francesco - non è più il frugoletto commovente, che basta prenderlo in braccio per sentirsi a posto. Sta diventando un giovane disabile. Il suo sistema nervoso è sempre più compromesso. Serve forza, fisica. E con l'aggravarsi della malattia, la mia presenza è diventata fondamentale".
Francesco, però, di mestiere fa il barista, e da casa non si può. E così lancia un appello: "In questi anni ho raccontato tutto quel che via via ci capitava, quel che ho imparato sulla disabilità. Adesso, vorrei che questa attività - anche contando su una fanbase di 100mila persone - diventasse un lavoro che io possa svolgere da casa. Perché Tommi può star male all'improvviso, e io devo essere presente in quei momenti".
Letto il post sui social, i tanti amici virtuali del 'Diario' si sono detti disponibili a sostenere economicamente il 'padre fortunato' e la sua famiglia. Ma non è quel che serve, almeno per adesso. "Non siamo nella condizione di dover chiedere - sottolinea Francesco - un aiuto di questo tipo. Ce la facciamo. Quello che cerchiamo, invece, è un salto di qualità del 'Diario'. Deve diventare redditizio. In fondo, la nostra è diventata una comunità grande, un punto di riferimento. Ecco - dice con una timidezza che contrasta con la mole e il barbone - da ora in poi siamo disponibili a pubblicare inserzioni commerciali di prodotti specifici e che abbiamo testato, a intervenire a eventi online, a collaborare con riviste e giornali. Prometto che la nostra comunità non perderà la sua natura e la sua spontaneità. Sono disposto a tutto, purché mi sia possibile correre da Tommi, se all'improvviso ce ne è bisogno".
Gli amici di Tommi, Francesco e Vale capiranno.
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