"Il controllore e il controllato
dovevano essere diversi e per questo si decise di creare dentro
Anas un istituto terzo. Ma quando venne realizzato non venne
dotato di fondi". Lo ha detto in aula l'ex ministro Antonio Di
Pietro, sentito come testimone nel corso del processo per il
crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). "Per
questo avevo previsto che fino a che non venivano realizzati i
controlli li doveva pagare Aspi. Io avrei insistito molto dentro
il Governo per avere i fondi ma cadde per Razzi e Scilipoti. Nel
2008 si parlava di fare la Gronda proprio per alleggerire il
traffico. Mi ricordo - ha continuato - che era un'opera
contestata da alcune parti. Ma le autorità locali ci segnalavano
che tutto il traffico confluiva lì ed era diventato un
ingolfamento totale. Nessuno mi disse 'guarda che il Morandi sta
crollando', sentivamo ogni giorno che era sempre tutto bloccato.
Facemmo riunioni che culminarono in un protocollo per la
realizzazione di nuove viabilità. In conferenza stampa dissi 'Il
ponte non è eterno' non perché qualcuno mi disse che stava
crollando ma perché non si poteva passare sempre tutti dallo
stesso punto. Era un dichiarazione di buon senso che poi
purtroppo poi si è rivelata vera".
Di Pietro ha ripercorso anche i passaggi che hanno portato
alla convenzione unica nel 2007. "C'erano 24-25 convenzioni
tutte diverse tra loro, dovevamo uniformarle anche per togliere
quelle anomalie che avevamo rilevato: un ritardo nell'attuazione
degli investimenti, mancata diretta correlazione tra
investimenti fatti e pedaggi, discrasia su allocazione rischi e
difficoltà nella decadenza della concessione". In quel periodo
anche Anas stava diventando concessionaria e quindi "si
rischiava una commistione tra controllato e controllore. Per
questo venne deciso di fare un organismo terzo dentro il
ministero per controllare. Ma non venne dotato di fondi". Di
Pietro ha ricordato come fu lui a opporsi alla fusione tra Aspi
e la spagnola Abertis. "C'era un problema politico a mio avviso.
Un'opera strategica e fondamentale come l'autostrada può passare
a un soggetto privato straniero? La Costituzione dice che
l'interesse pubblico deve prevalere su quello privato".
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