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'No ai Cpr', a Torino arriva la statua del Marco Cavallo

'No ai Cpr', a Torino arriva la statua del Marco Cavallo

Il simbolo della lotta contro i manicomi, 'i Centri sono lager'

TORINO, 22 marzo 2025, 13:03

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una copia in vetroresina del 'Marco Cavallo', la statua che negli anni Settanta diventò il simbolo della lotta per l'abolizione degli ospedali psichiatrici, è apparsa stamani a Torino davanti al complesso di corso Brunelleschi in cui il 24 marzo è prevista la riapertura del Cpr (centro di permanenza per i rimpatri). L'iniziativa è stata promossa da Rete mai più lager, Forum di Salute mentale, Legal Team e Simm (società italiana di medicina delle migrazioni) ed è intesa come la prima tappa di un tour che toccherà le diverse città italiane dove hanno sede i Centri di permanenza per i rimpatri.
    Accanto all'installazione di colore azzurro si è formato un presidio con alcune decine di manifestanti. "I Cpr - ha spiegato Nicola Cocco, medico e attivista della Rete - sono gli istituti più violenti e pericolosi del Paese, dei lager in cui le persone sono trattenute in un regime di detenzione che sarà pure amministrativo, ma resta un regime che produce sofferenza, degrado e abbandono: una vera e propria deriva manicomiale".
    Nel corso dell'iniziativa è stata rievocata la storia di Moussa Balde, il 23enne originario della Guinea che nel 2021 si tolse la vita nel Cpr torinese dove era stato portato - perché privo di documenti in regola - dopo essere rimasto vittima di un'aggressione a Ventimiglia.
    Al presidio erano presenti attivisti dei Gris (gruppi regionali immigrazione e salute), Medici senza frontiere, Mediterranea saving humans, centri sociali.
   

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