Per fronteggiare la crisi climatica
ed idrica, non reversibile nel medio-lungo periodo, c'è la
necessità di dotare le regioni italiane e la Puglia di
dissalatori, che sono la risposta più rapida al problema nel
breve periodo. Nel lungo periodo si può pensare ad un
collegamento per la distribuzione dell'acqua tra Molise e
Puglia, oppure pensare ad un acquedotto tra Albania e Puglia. E'
quanto è emerso a margine della conferenza stampa del
governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha dato il via,
alla Fiera del Levante di Bari, alla due giorni di lavori della
Commissione Intermediterranea e il Political Bureau della
Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d'Europa (Crpm),
organismo a cui aderiscono 160 Regioni europee di 28 Stati.
Presenti, tra gli altri, il presidente del Crpm Filip Reinhag e
il segretario generale Davide Strangis.
"Noi abbiamo proposto e proporremo al commissario per
l'emergenza idrica, l'Acquedotto Pugliese (Aqp) come soggetto
comune a tutte le regioni del Mezzogiorno per la distribuzione
dell'acqua in tutto il Sud", ha spiegato Emiliano. Il
governatore ha evidenziato che sull'Acquedotto pugliese "abbiamo
in corso investimenti per 630 milioni, ne sono stati programmati
altri per 730 milioni, mancano 1,3 miliardi di investimenti che
devono essere messi a disposizione dal Governo, perchè l'acqua
non è una questione regionale ma nazionale".
Le soluzioni per la crisi idrica - ha spiegato più nel
dettaglio Emiliano - "non sono mai ad impatto zero, c'è sempre
un contrappeso e un prezzo da pagare. Nel momento in cui, come
io penso, di fronte ad una crisi climatica non reversibile nel
medio-lungo periodo, c'è la necessità di dotare le regioni
italiane e la Puglia di dissalatori, questi dissalatori non sono
una panacea assoluta. Ti procurano l'acqua di cui necessiti, ma
vanno alimentati, l'energia va prodotta, possibilmente con
l'eolico o fotovoltaico, ma poi bisogna gestire i residui, le
cosiddette salamoie, che vanno riposizionate nell'ambiente e
l'aumento improvviso della salinità di tutti i sistemi di
dissalazione non è privo di conseguenze sull'habitat".
"Come alternativa ai dissalatori, nel lungo periodo, si può
pensare - ha proposto Emiliano - ad collegamento, in particolare
col Molise, che potrebbe razionalizzare la distribuzione
dell'acqua in Molise e in Puglia. Altra cosa che si può fare nel
medio-lungo periodo è quella di costruire un acquedotto con
l'Albania, che continua a buttare in mare grandi quantitativi di
acqua. Ma anche il prelievo da una fonte che va in mare ha un
impatto ambientale perché sottrarre acqua dolce al mare ha un
impatto sull'habitat. Quindi, tutte le soluzioni possibili per
consentire all'umanità di sopravvivere hanno un impatto
ambientale. L'impatto zero non esiste. Vedo che c'è ancora un
ambientalismo che pretenderebbe soluzioni miracolose che
onestamente la tecnologia non ci propone".
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