Avrebbe continuamente chiesto a un
imprenditore di Trani somme di denaro da versare in cambio di
protezione. E lo avrebbe fatto dal carcere di Poggioreale
(Napoli), in cui è detenuto per scontare una condanna definitiva
per un omicidio del 2017, utilizzando un cellulare che aveva con
sé in cella. Ma le richieste sarebbero state sempre maggiori, da
5mila a 30mila euro, fino a quando l'imprenditore - che di volta
in volta consegnava i soldi a persone diverse - non è più
riuscito a pagare. E lì sarebbero quindi iniziate le minacce,
anche di morte, rivolte all'imprenditore e alla sua famiglia.
Per questo, i finanzieri delle compagnie di Bari e Barletta
hanno arrestato (in carcere) Alessandro Corda, pluripregiudicato
tranese affiliato al clan Capriati di Bari vecchia, e quattro
suoi sodali, accusati di estorsione con aggravante mafiosa. Le
indagini della Dda di Bari hanno accertato diversi episodi: le
indagini sono partite dall'analisi di alcuni cellulari
sequestrati nel corso di un'altra inchiesta, dalla quale è
emerso come l'imprenditore fosse "vessato da continue richieste
di somme di denaro da versare in cambio di una prospettata
protezione". Le indagini sono poi proseguite con l'analisi di
chat, pedinamenti e ascolto di persone informate sui fatti. Nel
corso delle operazioni di oggi è stato sequestrato a Corda il
cellulare dal quale avrebbe minacciato l'imprenditore.
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