Non è stato ritenuto "idoneo" alla
"vita in comunità ristretta", e per questo un georgiano di 39
anni, trasferito venerdì scorso da Brindisi al centro di
permanenza e rimpatrio allestito dal governo italiano a Gjader,
in Albania, è rientrato stamattina in Italia, a Bari. Il
georgiano, assistito dall'avvocata Loredana Liso, è affetto da
problemi psichiatrici e, nonostante sia rimasto per vari mesi
ospite del Cpr di Bari-Palese (dal 27 novembre scorso), non
sarebbe mai stato sottoposto a visita specialistica. Una volta
giunto in Albania, su richiesta del suo legale, è stato
sottoposto a una rivalutazione da parte della 'Commissione
vulnerabilità', che ne ha attestato l'inidoneità alla vita in
comunità ristretta.
La commissione vulnerabilità è stata istituita con decreto
ministeriale del settembre 2024 e opera sulla base di un
protocollo di presa in carico sanitaria dei migranti ospitati
nelle strutture albanesi, come previsto dalla legge n.14 del
2024. Attestata la sua inidoneità, il direttore dei centri
Albania ne ha disposto il trasferimento immediato in Italia. Il
39enne è rientrato questa mattina a Bari ed è in attesa che
venga trovata una sistemazione idonea alle sue patologie.
L'uomo era arrivato a Gjader l'11 aprile, insieme ad altri 39
migranti partiti a bordo della nave Libra dal porto di Brindisi.
Dallo scorso 28 marzo il centro di Gjader può 'ospitare' anche
persone trattenute nei Cpr italiani, sulla base del nuovo
decreto del governo.
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